Page 66 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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cumentari l'inventario. che ne hanno facto gli archivisti americani}. Queste
carte sono rientrate in I talia nel 1967-68.
Anche in lnghilteua si trovano ancora documenti italiani in originale,
ad es. un cospicuo numero cti documenti provenienti dal Sonosegtetario per
le fabbricazioni cti guerra (Londra • Impecia! War Museum).
I documenti che erano stati concentrati in Roma, al momento dello
scioglimento della Commissione Alleata Ricerche Diplomatiche, ritornarono
una parte ai ministeri di provenienza, ma la maggior parteconflul ne l'Archivio
Centrale.
Fra questi un fondo di particolare rilievo per la storia della guerra
1915·18: il materiale documentario della Mostra della rivoluzione 1ascista,
ricco appunto di documenti di quel periodo; molti però anche qui gli atti
andati dispersi negli spostamenti subiti dal materiale; le casse in cui questo
era stato sistemato furono rinvenute alla stazione di Bolzano. Tra le perctire
un foglietto, tratto da un libretto per appunto, nel quale a matita Salandra
aveva scritto << Signor generale dalle ore O del 24 maggio può iniziare le
operazioni ».
Un archivio che dopo 1'8 settembre lasciò l 'Italia fu quello, il fatto
del resto è notissimo, della ex Casa reale, o meglio quell'insieme cti docu·
menti che costituivano la parte privata e riservata di quell'archivio. Attual-
mente si trova a Cascais, esso è ovviamente cti grande importanza anche per
la storia di cui sti!llllo trattando; non è però difficile ottenere di poterlo
consultare.
Nel clima di quella guerra sarebbero centinaia gli episodi da ricordare in
riferimento alle vicende, spesso disastrose, degli ar-chivi; penso però che sia
utile accennare, invece, al farro che quelle distruzioni portarono ad un cerro
momento le parti belligeranti a dare ctisposizioni cti maggior riguardo per tali
istituti, e per i complessi documentari in genere. La causa occasionale cti ciò
fu la distruzione da parte dei tedeschi dei fondi più importanti dell'Archivio
cti Stato cti Napoli, trasferiti per motivi cti sicureua in una località fuori
Napoli; tra gli archivi andati ,distrutti fu quello della cancelleria angioina;
anche nel clamore della guerra l'eco nel mondo dei doni fu enorme.
Vennero costituiti negli alti comandi degli eserciti in lotta appositi
uffici. (Si dovette ad esempio all'ufficio presso il comando cti Kesserling se
vennero portati a Roma gli archivi di Montecassioo, archivi che, dopo una
formale consegna alle autorirà italiane, trovarono sistemazione nei Palazzi
Varicani; questa procedura fu seguita perché la S. Sede non gradl cti riceverli
direttamente dalle autorità tedesche). Dagli uffici creati presso i comancti
alleati derivò l'Agenzia Alleata Ricerche Diplomatiche, cui abbiamo accen-
nato. L'esperienza porrò però a decisioni cti più duratura importanza.
Per quanto gli edifici ove venivano CQnservari gli archivi furono con-
traddistinti ai fini dei bombardamenti aerei, dagli appositi segnali concordati
per la pro~C:zi.one. cti edifici cti in,reresse storico-arristico-culrurale, tuttavia
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