Page 62 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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d 'I tali a, anzi gli stessi archivi « provinciali » esistenti vennero passar! ali e
provincie perdendo cosi il loro carattere e la loro funzione di istituti per
la conservazione della documentazione degli uffici statali d'interesse locale.
Per cui rimasero i soli archlvi preesisrenti nelle ex capitali nei quali conflui·
rono in OCCllsione dci trapassi di poteri le carte degli organismi centrali non
più occorrenti alla ordinaria amm.inisttazione. Quegli archivi vennero però
ad assumere gradatamente la fisionomia di archlvi « storici ,. come quelli il
cul materiale era cosdruiro da carre antiche, quelle dei governi, non importa
qui specificare le forme che questi avevano assunto nel tempo, che si erano
succedute e che erano srare appositamente raccolte.
Se ne creò ex novo, allora, uno solo, quello di Roma. per la conserva-
zione degli archivi delle magistrature pomificie, che al 20 settembre 1870,
erano rimasti in loco, cioè negli edifici sparsi per la cinà dove quelle magi-
strature avevano fino allora avuto sede. D proprio archivio centrale, ma con
caratteristiche diverse da quelli esistenri nelle altre capitali, lo Stato ponti-
ficio lo aveva in Vaticano, con la nora denominazione di Archivio Segreto
Vaticano.
Successivamente sempre con il riferimento alle passate vicende delle città,
ma più largamente intese, si istituirono altri archivi come dopo la prima
guerra mondiale quelli di Trento, Trieste, Bolzano, Zara. Nel 1932 torna-
rono alle dipendenze dello Stato gli Archlvi provinciali delle provincie meri-
dionali. Ma solo con la legge del 1939 venne prevista la creazione di un
Archivio io ogni capoluogo di provincia; norma che ha avulo graduale attua·
zione sino al completamento attuale.
Per quanto si riferisce a l'Archivio centra.k dello Stato, fu solo nel
1873 che si pose il problema della sua istituzione, quando dopo poco più
di un decennio dalla costituzione del Regno, i Ministeri e gli altti uffici
cemtali cominciarono a sentire il peso della documetazione che in quegli
anni si era andata formando. Ma come accade spesso fra noi si fecero allora
le cose a metà e senza prevedere lo sviluppo futuro. Cosl il nuovo archivio
venne unito, oome una sezione a l'Archivio di Stato di Roma, che assunse
la doppia denominazione di archivio di Staro di Roma e ~hivio del Regno.
Le cose rimasero in tale stato fino a dopo il conflitto l 940-45, quando per
legge i due istituti furono divisi e l'Archivio del Regno, che nel frattempo
cambiava la sua denominazione nella attuale, acquistava individualità e
finalità proprie. Su le carte connu.ite in tale archivio gravò per lungo tempo
quella specie di « disdegno » di cui ero circondata la documentazione mo-
derna specie se di carattere amministrativo da una genernzione affascinata
dalle vicende dei secoli più lontani che, se scendeva ad epoche più modernt:,
lo faceva per ricercare gli aspetti eroico-patriottici del risoTgimento.
Per quanto le leggi prevedessero l'intervento dell'amministrazione archi-
vistica, nel momento degH scarti presso le pubbliche amministrazioni, tut·
tavia l'efficacia di questi intervent.i era assai ridotta e per i criteri allora io
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