Page 63 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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voga,  cui  ho  accennato,  e  per  il numero  limitatissimo  dei  funzionari  degli
        Archivi  di  Stato.  La  storia  per  cosl  dire  dei  singoli  archivi  io  formazione
       restava. estranea, e  la  loro  sorte  rimase per  molto  tempo  affidata  olle  ammi-
        nistrazioru  di  appartenenza.
           Uno dei  concetti  più  dìfficile a comprendere  da  parte  di  molti  funzio-
        nari  è  che  quelle carte  da  essi  prodotte  e  lavorate  possano  acquistare  inte-
        resse per la  storia,  una  volta  perduta  qualsiasi  rilevanza  dal  punto  di  vista
        giuridico:  più  difficile  ancora  comprendere  che  le  carte,  quell'interesse  per
        la  storia  lo  hanno  in  se stesse  nel  momento  che  vengono  poste  io  essere.
           Questa  errata  valutazione,  questi  pregiudizi,  l'indifferenza  infine  assai
        diffusa per quelle che  in  termine dispregiadvo  venivano dette  « scartoffie •·
        hanno  però  assunto  pume  di  particolare  violenza  in  determinati  momellli
        della nostra storia  operando  sugli archivi  di  deposito  delle  pubbliche  ammi·
        mioistrazioni  e  su  la  documentazione  gin  pervenuta  agli  Archivi  di  Stato.
        Faccio  qualche  esempio.  Duraote  la  guerra  1915-18  il Eabisogno  di  carta
        Lo  si  çredette  risolvere  attraverso  la  mocerazione  operato  dalle  cartiere  di
        carta  non  più  utile.  Negli  anni  1916-1917  sotto  la  pressione  del  Governo
        venne  condotta  una  vera  e  propria  campagna  di  scarti.  Vennero  compilati
        affrettati  massioucl  di scarto, semplificare  le procedure,  e  la  rapidità  e  am-
        piezza  delle  distruzioni  di  documenti  si  tinse  dei  colori  del  patriottismo.
        Parimenti  durante  le  « sanzioni •  le  pressioni  e  l'urgenza  di  carta  per  le
        carriere  raggiunsero  punte,  acuite  dal  clima  del  tempo,  eccezionali;  dchie·
        dendosi  dagli  uffici  dirigenri  della  «  autarchia»  rapporri  stmimanali  su  le
        tonnellate  di  materiale  destinare  al  macero.
           Di altra  natura,  ma  forse  più  pericoloso,  fu l'assalro  agli  archivi  negli
        anni  tm  il 1946 e  iJ  1948  quando  si registrò  la  mancanza  di carta  per  far
        fronte alle fortissime  richieste di...  maniiesti elettorali. Questa volta  fu  tutto
        il potere  polhico  a  far  pressioni,  anche  per  l'illusione  allora  diffusa  su  gli
        effetti  taumaturgici  che  i  manifesti  e  i  manifestioi  potevano  esercitare  su
        l'elettorato.  Fu  gran  fortuna  per la  sorte  dei  nostri  archivi  l'arrivo di  navi
        cariche di  stracci dall'Ame.clca;  e  la gran  richiesta  ebbe  te.rmine,  e  con  essa
        ebbe fine  la  lotta, spesso impari, di  chi,  come negli  altri  momenti ricordati,
        cercava  di  rivendicare la  preminenza  degli interessi  scientifici.
            In sede  di  commissioni  di  scarto  la  lotta  è  però  permanente,  sia  per
        l'urgenza dello spazio di cui ovunque si  rivendica la priorità, sia anche perché
        da noi la carta destinata al macero viene ceduta alla  Croce Rossa che poi  ne
        trae degli  utili  civendendola alla cartiere, per cW  certi entusiasmi  si  tingono
        anche  dei  colori  della  filantropia.  fn  certi  periodi  i  « benemeriti 1>  degli
        scarti  sono  stati  anche decorati  dolla  C.R.I.  di  medaglia  d'oro  e  d'argento!
            DegU  scarti  eccezionali  anche  gli  archivi milìtari  hanno  fatto  le spese;
        del  resto  quesra  è  storia  vecchia.  Sono  il  governo  pontificio  gli  appalt!l·
        tocl  degli  spettacoli  pirorecnici,  della  « girandola »  io  parricolllre,  venivano
        autorizzati  a  trarre  Ja  carra  per  fare  i  cartocceui  di  polvere  pirica  dagli

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