Page 61 - Atti del primo convegno nazionale di storia militare - Roma 17-19 marzo 1969
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Questa stessa preminenza dell'interesse scientifico attribuito alla do-
cumentazione, una volta riconosciuta fonte per la storia, è alla base della
qualificazione degli archivi come beni demaniali e quindi della loro desti-
nazione in perpetuo ad uso pubblico.
Dd queste preoccupazioni discende pure la maggiore severità, ri-
spetro anche ad un passato non molto lontano, dei criteri da tener presenri
nelle, fatali purtroppo, operazioni di scarto: criteri sens.ibilizzat.i al massimo.
alle esigenze delle scienze storiche; in particolare ad esempio, per quella
grandissima parte delle carre che vengono qualificate come di contenuto eco-
nomico amministrativo che un tempo erano destinate con estrema facilità
alla clistruzione.
Il centro direzionale dell'intervento dello Stato in materia di archivi è
rappresentato dalla Direzione Generale degli Al·chivi eli Stato che è inqua-
drata nel Ministero dell'Interno e per ragioni storiche e per i riflessi politici
connessi alla stessa pubblicità dei documenti; incidenza questa, insieme con
gli altri aspetri della organizzazione archivistica, che il Ministero dell'Interno
valuta e regola d'intesa con il Consiglio Superiore degli Archivi, ove att.ra·
verso la presenza di eminenti srudiosi, sono largamente rappresentate le esi-
genze delle scienze storiche.
L'organizzazione di cui abbiamo parlato è però un punto di. arrivo: è
fatto si può cUre dei giorni nostri, anche se l'ultima evoluzione della legisla-
zione copre un arco di tempo di trenta anni a partire dalla legge del 19 39 che
fu veramente per noi innovatricc. Gli effetti delle norme accennate si ve-
dranno in futuro, almeno lo si spera; consentono comunque un certo Ot·
t.im.ismo.
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Ma oggi nm nsentiamo però di una pesante eredità: è una storia che
si snoda per circa un secolo e cbe dobbiamo tenere presente proprio per
renderei conto di ciò che si è conservato della documentazione che ci inte-
ressa e di ciò che si è perduto.
Anche qui cercherò eli essere breve.
Tra gli innumerevoli problemi che il nuovo Stato dovette affrontare
negli anni immediatamente seguenti alla proclamazione del Regno, fu anche
'lueilo della unificazione della organizzazione archivistica, diversa nei sin·
goli stati pre-unitari. In ciascuno dei quali però esisteva un archivio generale
nella capitale; perché un tempo capitali eli Stato, la Toscana aveva oltre
quello eli Firenze, archivi a Siena, Pisa, Lucca e Massa Carrara. Solo il
regno di Napoli possedeva, perché di origìne murattiaoa, conservata e riorga·
nizzata dai Borboni, una organizzazione archivistica provinciale; aveva cioè
due grandi archivi a Napoli e Palermo, ed un archivio in ogni capoluogo eli
Intendenza. Ma questo tipo di strutturazione non fu esteso a tutto il Regno
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