Page 17 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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IL 1848 IN ITALIA
GIUSEPPE TALAMO
Il 1848 - come il 1789 e il 1870, il 1917 e il 1945 - è un anno emblemati-
co, un anno simbolo di cambiamento e cii rottura, che chiude un'epoca e ne
apre un'altra.
Quale epoca scompariva nel '48? Scompariva, o per essere più esatti, si av-
viava a scomparire l'Europa del congresso di Vienna, della Santa Alleanza e di
Metternich, l'Europa dominata dai due principii sui quali si erano accordate nel
1815 le maggiori potenze per creare un mondo dove fosse possibile una lunga
pace, dopo l'ininterrotto succedersi di guerre del periodo napoleonico: il prin-
cipio del legittimismo, sostenuto soprattutto dall'Austria e dalla Russia, e il prin-
cipio dell'equilibrio, sostenuto dall'Inghilterra.
Com'era inevitabile, nell'applicazione di questi principii prevalse la preoc-
cupazione di garantire l'equilibrio di forze tra le maggiori potenze, piuttosto che
la volontà di riportare in vita i vecchi Stati travolti dalla rivoluzione, come di-
mostrò l'annessione dei territori della ex-repubblica veneta agli Asburgo e di
quelli clella repubblica di Genova ai Savoia.
Bisogna riconoscere che quest'Europa del congresso di Vienna seppe con
grande saggezza rispettare, anche in alcuni casi assai rilevanti, l'eredità rivolu-
zionaria e napoleonica, accettando, ad esempio, la validità dei passaggi di pro-
prietà avvenuti durante la rivoluzione, cioè le cosiddette vendite dei beni nazionali,
respingendo le richieste presentate dai ceti nobiliari colpiti da quelle operazioni
miranti a rientrare in possesso delle proprietà perdute.
Dobbiamo però aggiungere che se il principe di Metternich ebbe la capa-
cità cii saper creare un sistema che per parecchi lustri garantì la pace nel conti-
nente europeo, sottovalutò la carica eversiva che portava con sé quel principio
di nazionalità che proprio le potenze collegate contro Napoleone avevano evo-
cato: in Spagna, in Germania, in Russia, in Italia. Il problema non si poteva ri-
solvere, cioè, soltanto colpendo le associazioni segrete e il mazzinianesimo, perché
le individualità storiche elei popoli - cioè le varie nazionalità - già chiamate a
battersi contro il dispotismo del Bonaparte, non potevano più accontentarsi del-
la saggezza del vecchio impero e delle autonomie che venivano loro garantite.
L'impero asburgico, composto di varie nazionalità, rappresentava l'antitesi
di questa Europa delle nazioni e si presentava come il nemico comune da scon-
figgere: la storia della seconda metà dell'Ottocento e del primo ventennio del