Page 21 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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IL  SISTEMA  MARITTIMO  ADRIATICO



                                                             PIER  PAOLO  RAMOINO




            Il  Nani  Mocenigo  conclude la  sua  bella  Storia  della  marinerla veneta con
        la  descrizione della  distruzione cla  parte cii  Napoleone ciel  famoso  Bucintoro,  le
        fiamme  che  arsero  questo  simbolo  ciel  potere  di  San  Marco  sul  "Golfo  cii
        Venezia",  come  spesso  era  cletto  l'intero  Adriatico,  possono  rappresentare  non
        solo il cloloroso momento finale clella grande Repubblica Marinara, ma anche un
        cambiamento geopolitico quasi epocale. La Francia del Primo Impero, clominando
        le coste italiane, l'Istria e la Dalmazia sembra essere la nuova padrona dell'Adriatico,
        vi  fa  sorgere sulle  ceneri  della  Marina  veneta  una  Marina  reale  ecl  organizza  le
        coste  con il regime  dipartimentale francese  e istituisce  l'iscrizione marittima.  Ma
        l'Impero napoleonico  è  di fatto  un sistema  "continentale",  il  potere marittimo  ri-
        mane  alla  superpotenza  navale  del  tempo,  la  Gran  Bretagna.  Il  13  Marzo  del
        1811  la  Royal Navy nel  combattimento di  Lissa,  pur a  f~ttica,  dimostra  di  posse-
        dere quella  capacità  di  sea-control che tutti  le  riconosciamo.
            La  situazione adriatica  che esce dal  Congresso di  Vienna  è  certamente po-
        co  ispirata  a  creare  in  questo  mare  un  vero  sistema  marittimo,  ma  come  sap-
        piamo  la strategia  Jnal'lttin'/{{  è figlia  della geogrc{jìa,  e  quindi  l'Austria  si  trova
        costretta,  possedendo le coste dell'Alto Adriatico dai confini veneto-romagnoli al
        Montenegro,  ad  impiantare  non  solo  una  Marina  mercantile  con  adeguate  at-
        trezzature commerciali,  ma  anche a dimostrare  la  sua  sovranità con una Marina
        da  guerra,  di  nome austriaca,  ma  di  fatto  veneto-dalmata,  cui  affida  non solo  il
        controllo delle  coste  e  la  protezione  del  cabotaggio  e  della  pesca,  ma  anche  il
        ruolo sempre più  significativo  di  "mostrar bandiera"  in  questo  teatro operativo,
        che è  l'unico  sbocco  al  mare  dell'Impero  asburgico.  Erede  delle  attività  maritti-
        me  centenarie di Venezia  e  Ragusa,  l'Austria  sviluppa  però la  capacità commer-
        ciale di Trieste,  creando tra l'altro  nel  1833 il L10yd  austriaco. Il  sistema adriatico
        per l'Impero asburgico  diviene  a  poco  a poco una  porta verso  il Levante  e  poi
        verso  gli  oceani,  con  uno sviluppo anche  tecnologico  di  grande  momento.  Nel
        1848  il Lloyd  è  proprietario di  26 vapori e trasporta  119.000 passeggeri e  150.000
        tonnellate di  merci.
             Sul  nostro mare si  affacciano però altre nazioni:  lo Stato pontificio,  posses-
        sore delle coste romagnole e  marchigiane;  l'Impero ottomano padrone delle co-
        ste albanesi e di  una certa porzione di quelle  illiriche;  il  Regno  delle Due Sicilie
        sovrano di  Abruzzo e  di  Puglie;  il piccolo Montenegro,  che non avendo ottenu-
        to  a  Vienna  le bocche  di  Cattaro,  non  può essere  considerato  una  reale  entità
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