Page 19 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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IL  1848  IN  ITALIA                                                     9

             Il  f~lllimento del  '48 costituÌ una grande lezione per coloro che, partendo da
        quell'esperienza,  elaborarono  il  programma  che  doveva  portare  all'unificazione
        della  penisola.  Per i  conservatori  quell'esperienza  era  stata  un grave  errore,  co-
        me  era  dimostrato  dalla  sua  conclusione:  una  breve  fiammata,  una serie  cii  illu-
        sioni, l'amaro risveglio.  Per i democratici,  per i mazziniani dall'iniziativa  popolare
        - che  aveva  appunto  caratterizzato  quell'anno,  soprattutto  nelle  repubbliche  di
         Roma  e  di  Venezia - bisognava  partire  per riprendere  il  cammino  che  era  stato
        soltanto interrotto. I liberai moderati condividevano, in parte, la  condanna del '48,
        dei  suoi  eccessi,  delle  pur generose illusioni.  Ma  c'era,  almeno nei più  attenti,  la
        consapevolezza  del  valore  di  quella  fondamentale  esperienza.  E  proprio  Cesare
         Balbo,  caposcuola  dei  moderati,  in  alcune  pagine  scritte  nel  1850,  a  riclosso  di
        quegli  avvenimenti  (nell'Appelldice al  Sommario  della stolia d1ta!ia)  affermava
        che  "dopo  il  f~ttale  ma  grande  1848"  non  sarebbero stati  gli  stranieri  "a  dare  lo
        spirito  ai  Lttti  né i nomi  alla  storia d'Italia"  ma  "le  memorie del  1848".
             Per  comprendere  l'importanza  del  '48,  a  questo  acuto  giudizio  storico  biso-
        gna  affiancare  (come  dire?)  l'utilizzazione  politica  c1ella  "lezione  del  '48",  cioè  la
        correzione di alcuni degli errori  commessi ma  anche, e  dirci soprattutto,  lo sforzo
        di  salvare,  almeno  in  parte,  quel  che non  bisognava  perdere eli  quell'esperienza.
             Nella  grande  biografia  cavouriana  di  un  grande  storico  italiano  immatura-
        mente scomparso nel  1987,  Rosario  Romeo,  il rapporto tra  il  programma politico
        di  Cavour  e  l'eredità  del  '48  è  analizzato  con  cura  particolare.  Ed  è  stabilito  un
        giusto legame tra  le aspirazioni della sinistra  costituzionale subalpina e  la  forma-
        ;done  di  quell'alleanza  parlamentare tra  il  centro  liberale  della  camera  e  la  sini-
        stra di Rattazzi, alla quale è~ rimasta la definizione spregialiva coniata dalla opposizione,
        di  "connubio"  che consentì al  regno sardo di  abbandonare definitivamente qual-
        siasi  tentazione  municipalist:t  e  cii  puro  espansionismo  dinastico.  La  trasfornn·
        zione  dello  Stato  sardo  da  costituzionale  in  parlamentare,  con  la  conseguente
        centralità  delle  istituzioni  parlamentari  e  la  riduzione  elci  poteri  della  corona,  la
        difesa  della  libertà  di  stampa  anche  in  momenti  internazionalmente  difficili,  la
        scelta di  una  politica economica  ispirata  al  libero-scambismo riuscì  ad avvicinare
        il regno all'Europa occidentale e  a superare le antiche e giustificate diffidenze dei
        liberali napoletani,  toscani,  lombardi,  veneti e siciliani,  nei  confronti dei  piemon-
        tesi.  E a  porre le  basi  per la  costituzione di  una  forza  politica  in  grado di  avvia-
        re la trasformazione eli  un'antica nazione culturale in una moderna nazione politica.
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