Page 64 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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                 Anche se il numero totale  di  navi sotto  controllo  austriaco  dopo la  rivolu-
             zione  comprendeva (incluse le  imbarcazioni  lagunarO  circa  un terzo  del  nume-
            ro  di  navi  prima  della  rivoluzione,  tuttavia  la  percentuale  delle  unità  pronte  a
             prendere  il  mare (58)  costituiva  oltre  i due terzi  del  totale precedente (75).
                 Perciò  il  vero  problema  per gli  austriaci  era  la  mancanza di  un sufficiente
            numero  di  ufficiali  esperti,  in  ogni  grado  e  specialmente  tra  gli  ufficiali  di  co-
            perta,  personale di  artiglieria  e  marinai.
                 L'amministrazione  provvisoria  della  Marina  austriaca  a  Trieste  agì  pronta-
            mente e  arruolò  allievi  del  collegio  navale quali  cadetti,  cadetti  ed  ufficiali  del-
            la  marina  mercantile  quali  ufficiali  ausiliari,  truppe  di  artiglieria  terrestre  per
            l'impiego alle artiglierie navali,  e truppe di  fanteria  in servizio alla frontiera  croa-
             to-turca - i successori  dei famosi  uscocchi - quali  fanti  di  marina.
                 A partire dal  23  aprile 1848 il  comando navale austriaco risiedette a Trieste,
            già  nella  sua  precedente struttura amministrativa,  sotto l'alto  comando di  ufficia-
             li delle  forze  terrestri,  con  il  capitano  di  vascello  Buratovich  Von  Flaggentren  (il
             cui  nome signiika "leale alla  bandiera") come ad latus e secondo in  comando e
             con il capitano di  fregata  Von  Kudriaffsky  come comandante della  flotta  operati-
            va.  A mezzo di  queste  misure  fu  ristabilita  l'organizzazione formale  della Marina
             ora  non più austro-veneta  ma,  se si  vuole,  austro-croata.  Nondimeno si deve di-
             re che la preparazione e  la  composizione del  corpo degli  ufficiali  e  specialmen-
             te di quello dei marinai naturalmente presentava lacune e mancanza di professionalità.
             La  Marina  austriaca  non era  perciò pronta al  combattimento.
                 Questo fu  chiaro specialmente quando una composita squadra navale venezia-
             na-sarda-napoletana,  al  comando del  contrammiraglio conte Battista Albini,  apparve
             nelle acque settentrionali dell'Adriatico e quando le unità austriache dovettero ritirar-
            si  nel  porto  di  Trieste.  Albini  non osò  attaccare  Trieste,  in  quanto  faceva  parte  del
             territorio  del  cosiddetto  Deutscber BUJld (la  Federazione  degli  stati  germanici),  che
             avrebbe dichiarato guerra alla  Sardegna  in  caso  di  attacco a Trieste,  suo membro.
                 Durante questa l'orzata  inattività della  flotta  austriaca,  il feldmaresciallo  Radetzky
             aveva battuto  i suoi avversari sardi e  italiani  in  una serie di  brillanti battaglie a Santa
             Lucia,  Mantova,  CllItatone,  Goito,  Vicenza,  Custoza  e  Volta  ed era  tornato sin  dal  6
             agosto, dopo un'assenza di  137 giomi, da vincitore a Milano.  Un armistizio I1nnato da
             Haclelzky  ecl  il Regno  di  Sardegna  indusse  la  110tta  italiana  riunita  a ritirarsi  dal  Nord
            Adriatico al  Sud Adriatico.  Al  tempo stesso gli  ul1kiali di marina  austriaci - già  impri-
            gionali - ritornavano da Venezia a Trieste ed il viceammiraglio Martini riassunse nuo-
             vamente l'alto  comando.  Nella  sua allocuzione  di  quel  giorno  egli  delineò  quale fu
             il  più  importante risultato della rivoluzione per la Marina  austriaca.  Egli  disse:  "A se-
             guito della  ilIealtà  della  maggioranza del  personale  italhU10  della precedente Marina,
             il numero degli ufficiali e delle navi della nostra Marina  austriaca è ora piccolo e col-
             mo di  vuoti.  Ma  la  cosa  più  importante  è  che  gli  ufficiali  e  i marinai  che sono ri-
             masti  sono  membri  leali  ed  affidabili  clelia  Marina  austriaca  e  formano  un  nucleo
             onesto e  promettente per il suo 1~lturo. In tal  senso noi vincemmo completamente!".
                 Tale  era  la  situazione alla  fine  dell'anno  1848  nella  Marina  austriaca.
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