Page 69 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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LA  CAMPAGNA  NAVALE
                         DELLA  MARINA  SARDA  IN  ADRIATICO
                                  NEGLI  ANNI  1848-1849



                                                                     TIBERIO  MORO




         n prologo

              Il  prologo  dell'attività  della  squadra  navale  sarda  avviene  a  Genova  il  18
         aprile  1848.
              Al  Molo Vecchio sono ormeggiati i "Regi  Legni" - come allora  era uso chia-
         mare le  unità  da guerra - fleroldo,  Des Geneys,  S.  iVIicbele,  Daino,  e  Staffetta.
              Per  ordine  del  capo squadriglia  viene  alzata  la  bandiera  nazionale  sarda,
         mentre sulla  maestra sale il  tricolore.
              Alle  12,00  le  due  bandiere vengono ammainale  e,  con  una salva  di  saluto
         di  21  colpi,  viene  mandala a  riva  la sola bandiera  lricolore (1).
              Era  l'applicazione pratica del proclama  del  Re  "ai  popoli della  Lombardia  e
         della Venezia" - dato a Torino il  23 marzo: nell'annunciare che "i destini dell'llalia
         si maturavano",  tra  le  roboanti  parole in  un  italiano  ancora poco compreso dal-
         Ia  maggioranza  dei  sudditi,  Carlo Alberto  concludeva:
              (. .. )  seconderemo  i  vostl'i giusti  desideri,  fidando  nell'aiuto  di  quel  Dio  che  è  visi-
              bilmente  con Noi,  di  quel Dio che  ha  dato all'Italia  Pio  IX,  di  quel Dio  che con sì
              meravigliosi  impulsi  pose l'Italia  in grado di  fare  da  sé.
              E per viemmeglio  dimostrare  con segni esteriori  il sentimento dell'unione  italiana,
              vogliamo che le nostre  truppe entrando sul territorio della Lombardia e della Venezia,
              portino lo scudo di  Savoia  sovrapposto alla  bandiera  tricolore  italiana (2).
              Era  uno dei  lanti  proclami che vennero diffusi  in  Italia  tra  la  Hne  del  1847  e
         nel  1848 (3\ un'llalia  di  24  milioni  di  abitanti,  ma  clivisa  in  sette stati,  tutti  toccati
         dalle  manifestazioni  rivoluzionarie  più  o  meno  riferite  a  concezioni  politiche  ca-
         ratterizzate  eia  esponenti  ben  distinti (4).  Un'Italia  che  aveva  oltre 1'80%  di  analf~l­
         beti  ed  in  cui  le  ristrettissime  élites  si  "combattevano"  sul  piano  ideologico  con
         tendenze esposte in opuscoli e volumi più o meno diffusi,  più o meno proibiti (5).
         Un'Italia  che  ancora  non  era  unita  da  una  lingua  comune  - ed  il  Regno  di
         Sardegna  in  particolare - considerato  che dalla  maggioranza  dei  cittadini  veniva
         usato  il  dialetto  locale.
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