Page 72 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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                 ( ... )  il  periodo  di  armamento  di  ogni  singola  nave  era  breve,  gli  ufficiali  agevol-
                 mente  mutati  da  una  nave  all'altra;  i comandi  duravano  poco,  sì  che  il personale
                 non si  accostumava  sufficientemente  alla  nave,  né  formava  mai  con essa  quell' ar-
                 monico tutto dal quale  un esperto capitano può esigere qualsivoglia  prova  di  mili-
                 taresca  e militare  virtù.
                 SOltO  le  circostanze  morali  e  politiche  che  ho succintamente  trattato  la  disciplina
                 propriamente detta  non poteva  regnare.  Dominava  la  disciplina apparente quale il
                 codice  pretende ed  ottiene,  mantenuta  anzi  con  rigidità  di  forme  aliena  all'indole
                 nazionale.  I  giovani  ufficiali  erano  tanto  più  propensi  alla  critica  dei  superiori
                 quanto le  promozioni,  dai  casi  politici accelerate,  avevano esaltato a grado cospi-
                 cuo qualche  uomo assolutamente inetto a coprirlo.  Non  eravi alcun ammiraglio  in
                 pro'  del  quale  l'opinione  fosse  unanimamente  favorevole  sino  alla  devozione,
                 quantunque  ciascuno  avesse  una  coorte  di  seguaci (5).
                 Anche il  prof. Mariano Gabriele, studioso cii  cose di mare più del Romeo,  met-
             te  in  luce questa situazione anomala nella  Marina  Sarda prima e  italiana poi (16).
                 In definitiva, c'era carenza di uno "spirito di corpo" correttamente inteso, do-
            vuta anche alla  "mentalità  terrestre"  dello stnunento militare  piemontese. Le  sole
             azioni  belliche della Marina  erano state condotte contro  i barbareschi e,  dopo la
             restaurazione,  con l'occupazione dell'isola  di  Capraia (17).
                 Mai  si  era  pensato  alla  Marina  in  funzione  strategica,  come  aveva  f~ltto  la
            Repubblica  di  Venezia  nei secoli passati,  e  tantomeno nel  1848 si era pensato un
             impiego  coordinato  con  le  operazioni  terrestri (8).  Studi  di  strategia  inizieranno
            successivamente alla  campagna (9).
                 Se  il  volume  del  Mahan  sul  potere  marittimo  era  ancora  di  là  da  venire,
            così  come  quello  del  Callwell  sull'integrazione  del  comando  marittimo  sulle
            campagne  terrestri  dopo Waterloo,  pubblicati  rispettivamente  nel  1889  e  1897,
            l'opera  di  Clausewitz  Vonl  Kriege  era  già  stato  pubblicata  da  una  quindicina
            d'anni:  ci  si  può  chiedere se qualcuno  dell'establishement  militare  piemontese
            possa  averla  letta,  considerato  che era scritta  in  tedesco.  Di  certo  la  letteratura
            tecnica  allora  disponibile era  dedicata esclusivamente ai  problemi terrestri,  stu-
            diando,  al  più,  le campagne di  Napoleone (20).  Ma  neanche tanto bene. Eppure,
            per la  loro  cultura,  eminentemente francese,  come si  è  visto,  avevano a  dispo-
            sizione  un  riferimento  ben  preciso  che  avrebbe  fatto  il  caso  dei  capi  militari,
            dell'Albini,  in  particolare. Si  trattava  clelia  "bibbia  militare"  pubblicata  nel  1838
            dal generale barone Antoine Henri .lomini, quel Précis de l'art de la guerre che
            dava  chiari  elementi  di  soluzione  ael  un  problema  quale  quello  che  si  pro-
            spettava nell'Alto  Adriatico (21).
                 A  prescindere  da  una  preparazione  di  livello  superiore  da  parte  dei  re-
            sponsabili del vertice militare terrestre e  navale,  è significativo il  f~ltto che mancò
             una corretta visione strategica  del  confronto con l'Impero  austriaco  al  momento
             di  decidere  l'apertura  delle  ostilità  anche  da  parte  dei  politici  e  da  coloro  che
            ressero  il  ministero clelia  Guerra,  cui era aggregata la Marina.  prima di essere in-
            corporata,  con  Cavour,  al  Ministero  Agricoltura,  Industria,  Commercio e  Marina.
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