Page 75 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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LA CAMPAGNA NAVALE DELLA MARINA SARDA IN ADRIATICO NEGLI ANNI 1848-1849 65
Nello stato di ostilità in cui il Governo di S.M. si trova rispetto a S.M. l'Imperatore
d'Austria è conveniente che la S.V. Ill.ma conosca quali siano le intenzioni del Regio
Governo intorno alle emergenze marittime e consolari del momento.
S.M. non intende di prevalersi in questa guerra dei diritti che per lo passato si at-
tribuivano le potenze belligeranti sul mare.
Non è sfuggito al Governo del Re che la maggior parte degli equipaggi ed ufficia-
li dei legni di guerra austriaci sono composti da italiani, e che in una guerra es-
senzialmente italiana, e solo diretta a scacciar gli stranieri dall'Italia, era generoso il
non combattere genti italiane.
Perciò il Governo ha invitato l'Anuniragliato ad ordinare ai comandanti dei Regi
Legni da guerra di limitarsi a difendersi nei casi in cui venissero attaccati dai legni
da guerra austriaci, senza però provocare il combattimento.
Riguardo poi ai bastimenti mercantili con bandiera austriaca, è intenzione del
Governo che essi siano lasciati liberi nei loro viaggi, senza che possa venir fatta
loro alcuna molestia.
Ma siccome è possibile che bastimenti austriaci, od altri coperti dalla bandiera au-
striaca, sotto il velo del conunercio, possano armarsi in corsaro per molestare i ba-
stimenti dei Regi sudditi o degli Stati italiani collegati col nostro, così dovranno i
comandanti dei Regi legni da guerra, sia per mezzo della visita delle carte di bor-
do, sia in quelle altre maniere che giudicheranno opportune, accertarsi che detti
bastimenti inalberanti la bandiera austriaca sono veramente mercantili e dediti sol-
tanto al trall'ico. In caso si potesse ragionevolmente sospettare che si dessero inve-
ce a corseggiare, dovranno essere condotti in uno dei porti dello Stato per le
ulteriori decisioni dei Tribunali competenti.
Gradisca, la prego, le proteste della perfetta e distinta stima.
Non si sa se ritenere presuntuosa o ingenua la disposizione relativa alla
conduzione di un bastimento "in uno dei porti dello Stato", considerato che avreb-
be dovuto essere condotto a Villafranca, Genova o in Sardegna (ovvero a
Venezia nel breve periodo in cui fu aggregata al Piemonte).
Era un "concetto operativo" del tutto sballato, contrario ai principi stessi del-
la guerra.
Alle istmzioni del Ministero degli Esteri, all'Albini venivano aggiunte "istru-
zioni ufficiali definitive" (29) che, scrive Po:
Si possono così riassumere: proteggere il commercio nazionale nell'Adriatico e nel
Levante; non danneggiare il commercio marittimo delle altre Nazioni; assolutamen-
te proibita la guerra in corsa: la navigazione in Adriatico per raggiungere le coste
venete, abbia luogo lungo la costa d'Italia.
Ecco come concludeva:
Questa importante missione potrebbe difficilmente ricevere tracce precise per par-
te del Governo principalmente nell'attuale circostanza in cui il rapido succedersi de-
gli avvenimenti può rendere frequentemente il mutar consiglio nei m{.ui da impiegarsi
al miglior adempimento della medesima.
Il Governo indica alla S.V. Ill.ma lo scopo dell'armamento e le affida forze rag-
guardevoli per conseguirlo, confidando pienamente nella lealtà dei suoi sentimen-
ti e nella inlelligente sua esperienza dell'arte.