Page 79 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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lA CAMPAGNA NAVALE DELIA MARINA SARDA IN ADRIATICO NEGLI ANNI 1848-1849 69
così. Il Ministro della Guerra e della Marina, Del Giudice, a nome del Consiglio, gli
ordinava di raggiungere Venezia, per difenderla, con il concorso della squadra sar-
da, dal pericolo delle offese austriache, d'arrestare con la forza, se resistenti, i le-
gni di guerra nenùci e di condurli in un porto del Regno, di rinviare tosto le due
fregate a vapore a Reggio, dove stava apprestandosi una spedizione contro la Sicilia
insorta. Quanto alle navi mercantili di bandiera austriaca, egli avrebbe dovuto as-
solutamente astenersi dal molestarle, come del resto era già stato precedentemen-
te stabilito, e di questa disposizione il Ministero degli Esteri dava notizia, il 9
maggio, al vice console napoletano a Trieste, Vincenzo d'Auria.
Come si può constatare, lo Spinola aveva a disposizione tutti gli elementi
per riferire ed aggiornare in modo adeguato l'ammiraglio Albini al momento del
suo arrivo ad Ancona il 20 di maggio, dove, infatti
riceve dallo Spinola nuove sollecitazioni perché egli arrivi presto a Venezia (39)
in quanto le unità napoletane erano già arrivate in laguna il giorno 16, accolte
da esultanti manifestazioni dei veneziani e dalle autorità (40): Manin e Tommaseo
scrivono al Re di Napoli, grati e commossi, (all'arrivo della squadra sarda Manin
e Paolucci esprimeranno "gioia e riconoscenza" al Re Carlo Albelito); il marche-
se Spinola segnalando al Ministero di Torino l'arrivo dei napoletani esprime il
suo disappunto, preoccupato che il ritardo della squadsra sarda possa condurre
al "disfavore nello spirito di questo popolo". È ben felice, però, il giorno 22,
quando va ad incontrare l'ammiraglio Albini con il console, il viceconsole, il co-
mandante della marina veneta, ammiraglio Graziani, ed i ministri della Marina e
dell'Interno, Paolucci e Paleocapa.
In quella occasione avviene anche l'incontro tra Albini e De Cosa e men-
tre la squadra sarda non aveva dato fondo, salpano le unità napoletane e quel-
le venete: "Tutte e tre di concerto si allontanavano dirigendo verso Trieste" scrive
Spinola. E così continua nel suo rapporto del giorno 22:
L'iniziativa di sì stupenda attività presa dalla nostra flotta, produce il nùgliore effet-
to e reca sommo onore all'ammiraglio cav. Albini, l'ammiraglio napoletano si era
mostrato restio ad intraprendere l'offensiva attivamente, intento solo a proteggere
le coste d'Italia. Interpellato ieri (21) da me nù aveva manifestato le disposizioni di
agire, purché di concerto con la flotta del Re di Sardegna, e quindi io debbo cre-
dere che questa partenza della flotta combinata sarà per riuscire fruttuosa... Non
debbo omettere di far cenno dei sentimenti generosi manifestati dall'ammiraglio ba-
rone De Cosa a riguardo della causa che tutti ci guida e relativamente alla priorità
di comando in caso di unione delle flotte (41).
Non sarebbe stato così ottimista lo Spinola qualora avesse preso conoscenza
della nota inviata dal Governatore di Trieste all'ammiraglio De Cosa al suo arri-
vo a Malamocco. In data 20 maggio l'algravio di Salm così si pronunciava: .
Esistendo fra le loro l\tlaestà, il SliO e mio Sovrano, pace ed amistà, io non posso
supporre che l'arrivo in queste acque della Squadra Reale involva alcuno scopo