Page 82 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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Partiti da Messina incontrammo la squadra sulle alture del Capo S. Maria mentre in-
vece noi pensavamo che fosse giunta a Manfredonia luogo di riunione. Ma i venti
contrari e la calma la tennero per 24 giorni in mare dimodoché allora fummo spe-
diti dal Capo Squadra a Manfredonia per rimorchiare il Tl'ipoli che colà si trovava
in aspettazione della squadra. Ivi giunti ripartimmo dopo sei ore, ed io non scesi
neppure a terra perché come tenente del dettaglio ho sempre tante cose da fare ed
in generale bisogna che io rimanga a bordo. Incontrammo nuovamente la squadra
e dopo aver ricevuti gli ordini dell'Ammiraglio venimmo ad ancorarci ad Ancona
per far carbone ed attendervi gli altri bastimenti. Ieri poi quando la squadra giun-
geva alla vista di Ancona noi sortimmo dal porto per pOltargli dei dispacci impor-
tanti, per cui tosto volse le prore verso Venezia, e noi ritornanuno in porto ad
ultimare di far carbone e comprare buoi per la squadra che domani gli arrechere-
mo. lo spero che giungeremo a tempo per far qualche cosa, e sebbene il vapore
non sii grande pure son certo che se l'occasione si presenterà farà bene il suo do-
vere. Venezia è tuttora sempre bloccata ( ... ). Questa sera partiremo per Venezia
probabilissimamente (. .. ).
In una lettera non datata, me certamente scritta durante la campagna, Faa di
Bruno relaziona sull'intervento dell'Arsenale di Venezia, da cui si può rilevare che
l'attività lavorativa dello stabilimento erà mantenuta da parte delle maestranze:
Per riparare un collo d'oca della macchina ci mandarono a questo bell'arsenale,
avendo prima fatto venire il ricambio da Genova. Con tutto ciò per eseguire cota-
le operazione ci vorrà ancora un mese ed io mi tocca essere giornalmeznte nell'Arsenale
ad attivare e dirigere per ciò che riguarda il dettaglio del bastimento ( ... ) (51).
La squadra sarda, se dal punto di vista del materiale era in condizioni ac-
cettabili (52) non altrettanto poteva dirsi da quello relativo al personale: come si
è visto, erano stati arruolati ed imbarcati circa "1200 uomini con sollecitudine e
senza molto istruirli il che non giovò alla buona disciplina di bordo né alla ef-
ficienza dei servizi" afferma il Romiti; tuttavia non risultarono evidenti deficien-
ze per quanto attiene al comparto marinaresco - come si può leggere nel
giornale di bordo dell'Aquila o del Daino - specialmente nella manovra delle
vele, numerosissime e tavolta con tempo sfavorevole; come si può riscontrare,
si ebbe una risposta sempre positiva da parte ciel personale. Per contro la di-
sciplina e le manifestazioni pseuclo-politiche lasciarono molto a desiderare al
momento del distacco delle unità napoletane, durante le soste ad Ancona e nell'oc-
casione elel tentato ammutinamento l'anno successivo (53).
La squadra sarda, dunque, arrivò ad Ancona il 20 maggio e nelle acque eli
Venezia il 22.
Nella stessa giornata le navi austriache si erano allontanate verso Trieste.
Albini, con le sue unità e quelle napoletane cercò di inseguirle ma, a seguito
della sopravvenuta bonaccia e mancando un accordo chiaro tra i due ammira-
gli, pur disponendo di unità a vapore armate ed in condizioni di attaccare, non
si raggiunse alcun risultato pratico.