Page 71 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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LA  CAMPAGNA  NAVALE  DELLA  MARINA  SARDA  IN  ADRIATICO NEGLI ANNI  1848-1849   61


               . - Genio Marittimo;
                - Battaglione  Real  Navi;
                - Corpo d'Artiglieria  di  costa;
                - Regia  Scuola  di  Marina;
                - Corpo Sanitario.

               Suddivisa in tre dipartimenti (Dipartimento Superiore a Genova e Dipartimenti
          Subalterni  a  Villafranca  e  Cagliari,  retti  rispettivamente  da un  contrammiraglio,
          da un capitano  di  vascello  e  da  un capitano  di  fregata)  con  stabilimenti acces-
          sori (Arsenale,  Cantiere della  Foce, Scuola di Marina,  Ospedale e Bagni  penalO,
          la  Marina  sarda disponeva di  un adeguato numero di  unità,  alcune di  costruzio-
          ne recente,  alcune  a  vapore,  costruite  sia  in  Italia  che all'estero,  ed  alcune ac-
          quistate nel  corso del  1848 (11).
               Se nel  comparto squisitamente materiale (oggi si  potrebbe dire "delle  piat-
          taforme") la Marina aveva progredito così come l'evoluzione della tecnologia del-
          le costruzioni  navali  imponeva,  non altrettanto  poteva  dirsi  di  quel  coacervo  di
          fattori  che costituisce la  "cultura navale",  dove confluiscono elementi di tecnica,
          tattica,  strategia,  formazione  ed impiego del  personale,  eccetera.
               L'impronta assolutistica dell'ammiraglio  Des  Geneys,  che ne era stato il ca-
          po per 24  anni,  se da  un  punto di  vista  era  stata  positiva,  dall'altro  aveva  per-
          messo  l'instaurarsi,  tra  gli  ufficiali,  di  una  mentalità  poco  accettabile  che  sarà
          smantellata,  in  parte,  solo  dalla  azione di Cavour (12).
               Il  giudizio  dello  storico  Rosario  Romeo  sull'ammiraglio  Des  Geneys (13)  è
          opportuno,  in  quanto oltre a caratterizzare l'uomo,  illustra  in  modo adeguato lo
          scenario  in  cui  si  muoveva  la  Marina  al  momento  di  prendere  il  mare  per
          un'azione di guerra. Tale giudiZIO,  come si vedrà in seguito, sarà confermato dai
          documenti scritti  dagli  ufficiali  che parteciparono alla  campagna del  1848-49:
               Organizzatore per certi aspetti capace, che aveva  però inaugurato un sistema di go-
               verno arbitrario su  cui si era sviluppata la  tendenza dell'ufficialità  navale a costituir-
               si  in  corpo separato,  che  col  tempo  divenne  una  delle  roccaforti  più  chiuse  ed
               intransigenti del privilegio nobiliare negli stadi sardi. I livelli culturali erano assai bas-
              si e le competenze professionali limitate: ma  tenacissima la volontà di affermare, ac-
              canto alla vecchia e brutale autorità sugli equipaggi, pretese di superiorità nei confronti
              delle  stesse  rappresentanze  diplomatiche  altestero,  e  di  far  valere  l'autonomia  del
               proprio privilegio contro ogni interferenza di civili e  di  politici.  Giovavano a questo
              fine,  i numerosi e  diretti legami con l'ambiente di Corte,  comuni a  tutta  la  casta mi-
               litare piemontese,  ma  nella  Marina  resi  anche più efficaci dalla stessa ristrettezza dei
               ranghi.  Non rara  un'arroganza verso i superiori che sfiorava l'insubordinazione, e fe-
               roci,  come in  tutti  i corpi separati,  le  rivalità  e gelosie interne: che esplosero in epi-
              sodi clamorosi anche durante il periodo in cui Cavour fu  alla  testa del ministero (14).
              Anche se riferito ad un periodo successivo a quello di nostro interesse, nel com-
          mentare la  situazione della  Marina - ormai  italiana  - dal  1860  al  1866,  A.V.  Vecchj
          confenna ancora una volta  una situazione poco accettabile e fortemente critica:
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