Page 57 - Missioni Militari Italiane all’estero in tempo di pace (1946-1989) - Atti 27-28 novembre 2001
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l.E  fORlti 1\KMA TE  Hl:l'llllliUCIINE  El l  l  NUOVl  C0~1l'n1 INTEKNIIZIONALl   45


        tempo è  stato fatto diventare un aplfonal e un terreno di pastura del  pacifì~mo e
        della  milit:tn7-<l  sociale  eli  varia  elicheuatura,  il  detwto  costitu4ionale  lasciò  un
        ampio spazio grigio di indeterminate:cza: cosa si intendeva per ·dlfe~a della patria•?
        Quell:l del confinj e del territorio dall'a.ggrèssione straniera? Quella dei principi
        ispira tori propri e condivisi della convivem:a internazionale? Limitata al solo peri-
        metro nazionale o  portata  anche verso l'esterno? Se  si  rifiutava  l'ipotesi connlt-
        wale (:m. 11) facendone uno dei punti fermi della Costituzione, si sarebbe dovuto
        definire quali fossero i  limiti e  la  nawra dell'enunciato  -djfesa  della patria·.
           All'epoca  nes~uno si pose problemi del genere. la situazione internazionale
        erJ  tale e  ìn pugno alle grandi potenze vincltrici della seconda  guerr:t  mondiale
        che nesslLno si sarebl)e mosso anche se lo avesse voluto, e d'altra  parte l'impegno
        uel momento era  volto  all'orera di ricostruzione.  Chi avrebbe mai pòtuto imm<J·
        glnare o  ancor meno  pensare  alla  pos~ibilità dell'invio di forze  armate  italiane
        all'estero o  di impegnarle in nuove guerre e guerricciole?
           Il terzo punto costituz:ion:de di rilievo  militar~: è  rappresentare dall'articolo
                                                           .
        87 ·Iii presidente della  l<epubhlical ha  il comando delle Forze Armate .. dichiara
        lo suno di guerr:t deliberoto dalle Camere· (vd. ~art. 78). Himase latitante nel deuuto
        costituzionale  la  precisnione di chi  avrebbe esercitato  il comando supremo  in
        guerm e/o comunque in una condizione dì crisi mi l il~ re: il presidente della Repub-
        blica o  quello del Consiglio. Il ministro della lìifes:l o  Il c:apo di  St~to N.laggiore
        della  Difesa? Sorgeva  ~nche il  dubbio sulla coerenz:1  fra  b  dichimazione dello
        sww di guerra e  il  rlpu<Jio costituziorutle di quest'ullima.
           Al  <.li  là dei deuati istituzionali. a partire d:ll  1948 la situazione politica inrerna
        ed esterna si modificò ampi:tmente :1  cominciare dalla lìne del governi di coalizione
        amifascist:l  e  le scelte centriste all'interno  e occidenlali e  poi atlantiche (nel  1949)
        nella politic-.1  estera. Tuuo quesro ponò le  Forze Arnlate al Sttper~mento della fase
        critiC'J  di transizione per avviarsi  u quello  del riarmo c  del  potenziamento.
           L'emrat:1  in  vigore del  P<tttO  dd  Nord Atlantico e  l'avvio della costruzione
        della NATO modificarono wdicalm~nte le situ:tzioni. L'lt;tlia  dovette provvedere.
        coll'aiuto americano e  con  stunzi:amenti  ~traorclinari di  bilancio, al  riarmo uelle
        forze di campftgna e  ;JII:t costituzione delle forze per la difesa  interna, entrando
        in  quella  che  fu  la  terza  guem•  mondi~le u  guerr:l  fredda.  L'organizzazione
        militare italiana  si  avviò a  vivere, sotto l'amminblrazione del ministro "Pacciardi.
        uno del periodi migliori ddl:1 su:~ esistenza:  ne godettero in particolare l'Esercito
        e  l'Aeronautica - J"u  l'epota dei  Gtrri  M-47,  del  rettttori  F· R6 e  f -84, degli  ;terei
        da  trasporto  C-19  - ,  mentre  b  Manna  si  dovel!e accontentare  della  ponione
        minore della  torta.  Sullo sfondo,  l'obiettivo di una  rapida revisione delle rcstrir-
        tlve clausole militari del Trattato di Pace che em stato firmato a Parigi il 10 febbraio
        1947.  Fu  LI  periodo  in cui il  ministro della  Difesa  fu  in  grJdo di ;~ffermare che
        mai, nella loro swria.  le Forze Anmne italiane entno st:Jle  così  potcnli.
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