Page 59 - Missioni Militari Italiane all’estero in tempo di pace (1946-1989) - Atti 27-28 novembre 2001
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LE FORZE AKMATI! !tEI'UillJLICANE ID l 1<00111 CO.\U'ITl I~'AZIONAU 47
!:operazione Somalia era in pieno svolgimento. quando nel giugno 1950
iniziò la guerr.t di Corea. la reazione militare americana fu accompagnata da una
pressante azione politica per mobilitaJ"e I'ONU c porre la sua bandiera alla testa
delle forze multinazion~li d'intervento sul suolo coreano. L'Italia, che non faceva
ancora parte delle Nazioni Unilc. ma :~veva aderito alla NATO. teneva molto
all'epoca e per molte ragioni interne ed esterne. ad uno strello rapporto bilate-
rale con gli Stati Uniti, quindi non mancamno pensieri sull'opportunità di inviare
un <:orpo di spedizione in Corea a combattere a fUJnco dei reparti ONU. Erano
pass::tti appena cinque anni dalla fine della guerra, l'opposizione social-comunista
er:l feroce, le Forle Armate non erano a un livello t,1Je di preparazione e di ;nma-
menw da farle <lrri:;chiare in un connino duro e dull'csito incerto. con la Cina
comunisltl e l'Unione Sovietica àUe spalle delle :nmate nord-coreane. l pochi
bellicosi proposiri furono riposti c fu scelta una soluzione che sembrò and:•re
bene a tuili: nell'ollobre 1950 fu inviato in Core:~, dove rimase sino al 1955.
l'ospedale da campo n. 62 del Corpo militare della Croce Rossa ll;lli;Jn<l. L'llalia
cominciava a scoprire una sua voaziom: miliwr-umanitaria che è divemlla un:1
costante delle nostre missioni all'estero, sul mone popol:tre di ·soldati boni 'lali<lni·!
Som:1lia e Corea: deslinazioni che dal 1950 segnarono il ritorno delle Forze
Arm~lte italiane in missioni all't!Stero. Per rivedere reparti terr.:~tri su territori oh re
confine si dovranno comunque attendere gh ~nni Settanta. Così non fu per la
Marina e I'Aeronaurica che piìl volre furono chiamate a efferware missioni all'es1ero,
al di là di quella che era la normale auh•ità addestrativa durAnte le frequenti
campagne navali e le crociere e i rischieramenli aerei all'estero. le mi~sioni della
Marina e dell'Aeronautica assunsero sin dall'inizio un chiaro indirizzo di politica
d'in.tervento umaniwrio, che si dimostrerl come la natura preponder-.mte. delle
missioni italiane all'estero.
lni7.iò nel l 953 il cacciatorpediniere Artlglieretmsportando materiali di soccorso
e prestando assistenza alle popolazionj terremotate delle isole jonle. Nel 1960 fu
1:! vollà del cacda/l'ldomlloeffenu:mdo un'analoga missione di soccorso ad Agadlr
in Marocco e nel 1973. quando la Tunisia fu colpita da una c:nastrofica alluvione,
la Marina lt:Jii:ma accorse pe:r prestare aiuto e :~ssistenza. invil1ndo sul posto un
intero gruppo navale con due incrociatori. due caccia e un reparto elicoueri. Il
1979 fu un ~•nno significativo per le missioni all'estero dell3 M:trina: preceduta
da un intervento a Duhrovnik in occasione del terremmo in Montenegro. fu effer-
tuara la missione nelle acque del mar Cinese meridionale per la ricerca c il soccorso
dci botlt-people vietnnmiti in fuga dal Vie1nam dopo la conclusione della guerra.
La missione non rivestiva alcun carauere militare, essa fu sollecitat:J da movi-
mt:nti umanitari che indussero il Governo a decidere l'invio delle navi, in un'area

