Page 22 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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           atta a superare gli  angusti  limiti  di  una storia prevalentemente militare o preva-
           lentemente politica ed istituzionale, per abbracciare nella sua  complessità la 'na-
          zione italiana' nei suoi rapporti con il suo braccio armato. E così le grandi questioni
          che sono al centro di queste nostre riflessioni, vogliono significare ancora una vol-
          ta l'impegno di noi tutti a superare gli angusti e vieti schemi di analisi limitate per
          dare a questa nuova serie di contributi quella originalità, quella modernità di  ve-
          dute e quella disinvoltura innovativa le  quali, lungi dall'esprimere consensi o dis-
          sensi, valgano a lumeggiare in chiave di sensibilità odierna e di totale rispetto della
          storia quel complesso di temi che di volta in volta sono al centro delle nostre cro-
           nologie.  In  questa storia nazionale siAratta di  dare tutte le  sfumature dimentica-
          te o volutamente trascurate per dare nuovo colore al  quadro che dalla ricerca di
           oggi deve  risultare.
               Ovviamente  in  questo  nostro impegno  si  debbono  indicare  delle  scadenze,
           delle fasi  ma questo non è il  nostro proposito principale. Tra l'inizio dell'edifica-
          zione  dello Stato unitario e lo  scoppio  della  prima guerra mondiale,  le  differen-
          ze,  all'interno  di  questo  nuovo  Stato,  appaiono  profonde  e  divaricanti  e  questi
          elementi  vanno  messi  in  adeguata  luce  specie  per  quanto  riguarda  non  tanto  le
          istituzioni quanto i destinatari ideali di  queste vicende, cioè gli italiani. Infatti ciò
          che  al  nostro sguardo interessa maggiormente è il  segno  dei  tempi, l'andamento
          delle  congiunture ed il  vario atteggiarsi  di  questa 'nazione' che stentava ad esse-
           re  tale  o  che  tale  non  si  considerava  a  proposito  del  riferimento  scelto,  cioè  le
           Forze Armate nel loro insieme con i chiaroscuri che di  volta in volta e di  regione
           in regione si  manifesteranno.  Di certo una considerazione preliminare andrà fat-
           ta se si  vuole andare al  di là  dei luoghi comuni e delle  frasi  ripetute:  essa riguar-
           da di quale 'nazione' intendiamo parlare? La tentazione ci  porta a volere evocare
           una 'sola' nazione, ma la realtà storica che si  impone al nostro sguardo, ci indica
           che una profonda differenza va introdotta tra la 'nazione legale' e la 'nazione rea-
           le'. Ed in questa distinzione non si vuole privilegiare, alla vecchia maniera, la sto-
           ria  delle  classi  povere  quasi  antitesi  delle  classi  dirigenti  ed  agiate.  Vogliamo
           solamente costatare che una divaricazione esisteva e quindi in questi discorsi dob-
           biamo tenerne presenti i parametri irrinunciabili.
               L'impegno appare di  valenza elevata poiché si  tratta di  rileggere con la  pie-
           na libertà e con l'attenzione equanime  di  chi  di  storia si  occupa senza idee pre-
           concette, periodi che da sempre sono al centro di notevoli polemiche e di contrastanti
           interpretazioni.  Per il  primo periodo 1861-1914 non si  deve credere che il  tem-
           po trascorso abbia appianato il  fuoco  delle discussioni:  l'affermarsi di  una unità
           italiana non appare oggi come quel fattore conciliativo osannato in molte anali-
           si  storiche precedenti ed è soggetto a profonde divaricazioni.  E lo  stesso si  può
           dire a  proposito  dei  periodi  più  recenti  dove  la  polemica è  la  regola  ed i con-
           trasti più profondi ancora. E per tutti i periodi l'impegno odierno trova nell'one-
           stà della ricerca e nel rispetto dei documenti quel quadro necessariamente critico
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