Page 16 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1915-1943) - Atti 22-24 ottobre 2003
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XIV
FULCO LANCHESTER
Preambolo del progetto di costituzione europea, e pone il problema del
rafforzamento dell'identità e della consapevolezza del senso di appartenenza
nell'ambito della stessa politeia.
La Patria è dunque costituita dal luogo e dai valori essenziali dello stare assie-
me di una comunità, come da essa percepiti. Non si tratta, dunque, di una
articolata costruzione di preferenza, che caratterizza le formule politiche tra
governanti e governati, ma della consapevolezza dello stare insieme, data dal
minimo di identità di una comunità di individui che si differenzia da altri.
La Patria non è quindi solo "terra" delimitata (fino ad arrivare alle concezioni
localistiche), ma risulta formata da individui uniti da lingua, cultura ed espe-
rienze condivise nel bene e nel male, che non scompaiono a causa di muta-
menti di regime politico o al limite della stessa soggettività internazionale.
2) Una simile premessa risulta indispensabile per affrontare in maniera consa-
pevole i due avvenimenti epocali di sessanta anni fa e le conseguenze che
gli stessi hanno avuto sull'Italia del dopoguerra e di oggi. Il 25 luglio e 1'8
settembre 1943. Essi hanno caratteristiche differenti. Il primo corrisponde
al crollo di un regime politico (il fascismo); il secondo alla dissoluzione
della maggior parte delle strutture portanti dello Stato unitario ed in parti-
colare del suo Esercito.
Alle ambiguità del 25 luglio, con le caratteristiche controverse di un colpo di
Stato o dell'impossibile ritorno all'heri dicebamus statutario, corrisponde il
collasso dell'8 settembre con la tesi che la Patria sarebbe finita, anzi morta.
Ma la Patria non è né lo Stato apparato con le sue istituzioni; né il regime,
che coinvolge norme, valori, regole del gioco, strutture di autorità in cui agi-
scono gli attori politicamente rilevanti. La Patria fa invece riferimento alla
comunità politica, ovvero all'elemento personale di un ordinamento, caratte-
rizzato da una specifica cultura e dalla volontà di stare assieme all'interno di
un determinato territorio.
Chi voglia comprendere ciò che capitò allora nell'immensa fornace del
secondo conflitto mondiale deve, invece, ammettere che quegli avvenimenti,
oltre a riqualificare la situazione geopolitica con la perdita di centro
dell'Europa, hanno prodotto mutamenti profondi, volti al superamento pro-
gressivo dello Stato nazione ed al perseguimento di ambiti pluralistici basati
sul rispetto dei diritti umani.
Ma deve anche essere consapevole che un simile controverso processo, che
oggi richiama il tentativo di costruire una comunità politica più ampia a
livello europeo, si è basato sulla persistenza della comunità politica e sul
contributo delle parti più attive della stessa' alla costruzione di una nuova
"casa comune", rappresentata dalla Costituzione repubblicana.