Page 20 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1915-1943) - Atti 22-24 ottobre 2003
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ALESSANDRO VALENTINI
Il tema generale dei tre congressi riguarda i molteplici aspetti dei rapporti
tra le Forze Armate e la Nazione italiana, rivisitati non solo nell'ottica delle
tappe essenziali della storia nazionale, bensì anche sotto un profilo politico e
storico più ampio che valga a mettere in risalto quanto e come le Forze Armate,
abbiano improntato la vita nazionale nei suoi più vari aspetti. Per quanto
riguarda il convegno odierno volere affrontare una tematica così vasta che va
dallo scoppio della prima guerra mondiale alla tragica conclusione della secon-
da potrebbe sembrare una sfida a quelle caratteristiche dell'indagine storica che
consistono nell'affrontare problemi e vicende in un ben congegnato e limitato
quadro cronologico, politico, militare e sociale. In realtà in questo nostro
impegno pare che tutti questi elementi siano assenti, o meglio, siano discordan-
ti al punto da sembrare difficile, se non inconcepibile, tracciare delle relazioni
tra le Forze Armate e la Nazione italiana, un quadro coerente ed accettabile. La
cronologia appare ampia, troppo ampia anche se si tratta di un periodo di
meno di un trentennio: e i fatti che essa registra sono talmente innovati vi e
contrastanti da fare apparire ogni periodo, un periodo a sé, quasi senza logici
riferimenti al periodo precedente ed a quello successivo. La politica, come la
società civile e come la società militare saranno lo specchio ognora cangiante di
una nazione che continua ad evolvere, che non vuole arrendersi alle condizioni
'storiche della sua nascita e che ritrova nell'unico elemento permanente e cen-
trale, le Forze Armate, un elemento forte di unità nazionale.
In questa drammatica situazione un nesso certo esiste ed è proprio su que-
sto elemento mutevole ma permanente che si fondano le nostre analisi: il popo-
lo di una Italia che cambia ma che annovera elementi di continuità evidenti.
Essi sono:
• la difficile coesione nazionale originata dalla troppo recente unità nazionale;
• la continua triste condizione economica del paese che non riesce a decollare
ed a passare da una economia agraria ad uno stadio industriale;
• l'esplosione demografica galoppante che alimenta arretratezza e emigrazione;
• la passione di alcune élites per una più grande Italia, ed infine
• la strenua volontà delle Forze Armate ad operare in queste difficili con-
dizioni per plasmare un'Italia nuova che della vecchia conservi le virtù
ed abolisca gli aspetti negativi e le diffidenze intestine.
L'Italia liberale, la cosiddetta "Italietta" che va alla guerra e che si ritrova a
guerra finita alla mercé dei grandi giochi diplomatici non avrà nella prima guerra
mondiale una sua vera consacrazione anche perché il regime successivo, il Fasci-
smo di Mussolini punterà più facilmente verso il populismo e verso uno Stato
autoritario lontano dalle idee che queste minoranze elette avevano espresso.