Page 257 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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       NOTE  SUI  lllLANCI  MILITARI  DELLA  REPUIII\UCA.  UNA  FONTE  TRASCURATA

       a  prevenzione  ideologica  o  a  vocazione  antimilitarista.  Di  più,  essi  sfuggono  ad
       una logica politica o  partitica.  Le  osservazioni e i rilievi .della Corte sono avanzati
       in  ottemperanza della legislazione vigente  in  materia di  decisioni di spesa,  di  ren-
       dicontazione, di formalizzazione. Sono, evidentemente, rilievi tecnici: ma attraver-
       so  questi  rilievi esce  fuori  nel  complesso un giudizio  pesante sulla assoluta conti-
       nuità con cui  l'amministrazione  militare  dell'Italia  repubblicana ha cercato - no-
       nostante gli  stessi rilievi della Corte - di  evadere il  meccanismo dei controlli civili
       e  politici.  Cinteresse di  tali  giudizi  consiste  nel  fatto  di  non essere espressione di
       un partito d'opposizione o di  un movimento antimilitarista ma di risalire ad un al-
       tro organo dello Stato, predisposto all'osservanza della legge.
           Le  osservazioni avanzate, cioè le  infrazioni alle  norme individuate dalla Corte
       partono dai bilanci militari per investire il complesso dell'amministrazione militare:
       a  livello  quantitativo  come  a  quello  qualitativo  esse  riportano  inevitabilmente  al
       vecchio duello fra potere militare e potere civile, fra  militari e politici, sul tema ciel
       controllo che. risale  alla scelta originaria della classe  dirigente liberale al  momento
       dell'unificazione.  Il  fatto  che  con lo scorrere dei  decenni  clelia  Repubblica  le  rela-
       zioni indichino, oltre ad alcuni  miglioramenti, la  permanenza di  alcune aree di  cri-
       ticità nella conduzione delle spese da parte del  dicastero  militare fa  pensare ad un
       carattere strutturale  di  tali  aree,  indipendente dalle  diverse  fasi  della  storia  della
       Repubblica e che riporta indietro nel tempo, attraverso il  fascismo e l'Italia liberale,
       sino appunto all'originaria scelta costituente presa al  momento dell'Unità
           AI  riguardo  un tema di  rilcvanza  notevole,  che  non  può essere  affrontato  in
       queste  pagine, consisterebbe  nella valutazione dell'operato politico della classe  di
       governo e parlamentare della Repubblica. In tema di  questioni militari è stato spes-
       so invocato, a giustificazione dell'insufficienza del  controllo politico da parte del-
       la  classe di  governo nei  confronti dell'amministrazione militare,  la scarsa compe-
       tenza specifica dei parlamentari o dei componenti lo stesso governo, la disinforma-
       zione, l'inesperienza, la naturale complessità delle tenlatiche militari ecc.  Il  tema è
       troppo ampio per poter essere qui anche solo accennato. Ma è evidente che anche
       solo una lettura di  queste relazioni della Corte dei  Cònti avrebbe fornito al  Parla-
       mento e  in  particolare alla  maggioranza di  governo tutti  gli  clementi  di  base  per
       poter controllare - se  solo avessero voluto - i militari.  Non sarebbe mancata,  in-
       somma,  l'informazione tecnica di  base  ma la  volontà politica.  Anche sotto la  Re-
       pubblica  insomma  l'assenza di  controllo allora non  sarebbe  stata solo legata  alla
       volontà dei  militari ma anche ad una scelta dei  politici.
           Il  fatto è  che  il  punto posto dalla Corte è,  diremmo,  politico o,  ancor  me-
       glio,  costituzionale:  cioè  relativo  all'equilibrio  dei  poteri  fra' potere  militare e
       potere civile,  fra amministrazione militare e amministrazione e  controllo civili.
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