Page 300 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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MARIANO GABRIELE
guerre mondiali, quando nei registri navali del Panama e dell'Honduras vennero
iscritte unità appartenenti ad armatori di altri Paesi. Il fenomeno si accentuò con
la crisi americana del '29, interessando specialmente grandi compagnie siderur-
giche e petrolifere. Una di queste aveva venticinque navi sotto la bandiera della
città libera di Danzica, ma la politica hitleriana la indusse, nel 1935, a trasferir-
le nel registro di Panama, dove la legislazione marittima era molto' favorevole.
Dopo il Neutrality Act del 1938, i marinai tedeschi furono sostituiti da america-
ni e poi da inglesi, nella previsione di utilizzare quella flotta aziendale per rifor-
nire l'Inghilterra. Su richiesta del governo, essa fu incrementata di altre quindi-
ci unità, e tutte furono impiegate in seguito sotto bandiera panamense in compi-
ti di sostegno allo sforzo bellico britannico, senza che formalmente gli Stati Uni-
ti violassero la loro dichiarata neutralità (2).
Nell'aprile 1941 SiI' Arthur Salter, segretario britannico alla Marina mercan-
tile, guidò a Washington una missione che chiedeva in aiuto due o tre milioni di
tonnellaggio. Il presidente Roosevelt dichiarò il mar Rosso fuori zona di guerra,
condizione che vi consentiva la presenza di navi americane, e il 5 maggio istruì la
Maritime Commission affinché pianificasse al più presto la disponibità di due mi-
lioni di tonnellate di naviglio per sostenere le democrazie; disse inoltre che se
"era necessario impiegare navi americane in Atlantico, si potevano trasferire alla
bandiera panamense"(3). Si ebbe così una prima valorizzazione delle bandiere di
convenienza, che contribuirono al superamento della crisi dei trasporti marittimi
britannici tra la caduta della Francia e Pearl I-Iarbor.
Il dopoguerra, con la grande e pressante domanda di tonnellaggio che compor-
tò, favorì un secondo tempo di sviluppo delle marine sotto bandiera di comodo. Tra
il 1951 e il 1959 le flotte Panlibhonco (Panama, Liberia, Honduras e Costarica)
raddoppiarono complessivamente il numero delle loro navi e quadruplicarono il
tonnellaggio, circa 1900 unità per diciassette milioni di tonnellate: la maggiore
espansione andava accreditata alla Marina mercantile liberiana, passata da 69 unità
per mezzo milione di tonnellate a 1085 per 12 milioni di tonnellate; al secondo
posto veniva la flotta di Panama, la quale, pur accusando una dinamica molto infe-
riore, contava pur sempre, nel 1959, 639 unità per più di quattro milioni e mezzo
(2) J. Cuneo, F1ags or collveniellce - Ilecessity - desiderability?, nota roneata, Boston,
Harvard Graduate School of Business Administration, 12 maggio 1959, p. 3-4.
(3) C.B.A. Behrens, Merchant ShifJfJillg and Demands or War, London, H.M. Stationary
Office and Longmans, Green amI Co., 1955, p. 153; S. E. Morison, The BaUle or Atlalltic,
Boston, Little Brown, 1955, p. 414.