Page 301 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
P. 301
_M_A_RI_N_A_M_E_R_CA_N_T_IL_E_I_,_N_AT_(_):_L_A_Q~U_E_S'I_'IO_N_I_'_D_EI_.L_E_B_AN_I_)I_ER_E __ DI_C_O_N_V_E_N_IE_N_ZA __________ ~~
di tonnellate Circa due terzi della consistenza totale delle marine Panlibhonco
erano controllati dagli Stati Uniti (4). La quota rimanente faceva capo ad armatori
europei, con una iniziale importante presenza greca.
Come noto, il Trattato dell'Atlantico del Nord venne firmato il 4 aprile 1949:
esso non conteneva clausole specificamente navali, che erano però comprese, impli-
citamente, nelle azioni militari generali affidate all'Organizzazione militare e politi-
ca destinata a realizzare gli scopi del Patto. Gli Stati associati erano impegnati: 1)
ad un'azione individuale e collettiva per aumentare la loro capacità di resistenza ad
un attacco armato (art. 3); 2) alla solidarietà difensiva, per'cui l'attacco diretto con-
tro uno degli Stati membri dell'Organizzazione era considerato diretto contro tut-
ti, i quali tutti, pertanto, avrebbero intrapreso subito "l'azione ... necessaria, ivi
compreso l'impiego della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nel-
la zona dell'Atlantico del Nord" (art. 5); 3) questa includeva il territorio delle par-
ti associate "in Europa o nell'America del Nord", i dipartimenti francesi d'Algeria,
le zone d'occupazione occidentali in Europa, le isole atlantiche a nord del tropico
del Cancro, nonché "navi od aerei di una delle parti nelle stessa zona" (art. 6).
Le caratteristiche geografiche della Comunità Atlantica esaltavano la funzio-
ne vitale dei trasporti marittimi per la sicurezza della stessa Comunità, compo-
sta da entità statuali affacciate sui litorali dell'Oceano Atlantico e del Mediterra-
neo. Carea coperta dal Patto era costituita, per la sua parte maggiore, da bacini
marittimi: gli scopi dell'Alleanza, pertanto, potevano essere perseguiti e conse-
guiti solo se i paesi associati fossero stati capaci di condurre operazioni massic-
ce di trasporti oceanici, al fine di far pesare tempestivamente la forza comune sui
punti critici in caso di emergenza o di guerra. Ciò proponeva, ovviamente,
un'esigenza primaria di potere navale e, per quel che ci interessa, di trasporti
marittimi. Nel maggio 1950 nacque a tal fine il Planning Board for Ocean Shi!J-
fJing (Ufficio di studio per i trasporti oceanici), che approntò in un anno uno
schema di piano "per la mobilitazione delle navi oceaniche in un solo pool e la
loro assegnazione su scala mondiale in tempo di guerra o di emergenza e per lo
stabilimento in tali circostanze di una organizzazione internazionale a carattere
civile, denominata Defence ShifJfJing Authorithy"(5).
(4) Pcr far navigare le loro navi sotto bandiera non U. S. A., gli armatori di questo pae-
se utilizzavano anche altre bandiere, ma poiché il fenomeno trovò in quell'epoca la massima
espressione nelle flotte Panlibhonco, c10ve la legislazione marittima era più accomodante, si
fa riferimento solo a queste per trattare l'argomento.
(5) H. Rciff, The Ul1ited States al1d the Treaty Law ofthe Sea, Minncapolis, 1959, p. 218.