Page 156 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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            Questo cambiamento, pur senza ledere in maniera diretta la (peraltro limitata)
            sfera  degli  interessi  britannici  in  Italia,  apre,  per  Londra,  una  finestra  di
            vulnerabilità potenzialmente pericolosa. In particolare, esso evidenzia – agli
            occhi del gabinetto  Derby, che dell’opposizione  alle  “scandalose  manovre
                                                                   2
            di  Cavour”  aveva  fatto  la  stella  polare  della  sua  azione  –  le  ambizioni
            “revisioniste” del Secondo Impero rispetto all’assetto europeo vigente, la sua
            tensione al raggiungimento delle “frontiere naturali” (lo spartiacque alpino ma,
            soprattutto, il confine del Reno) e la volontà di rialzare la bandiera francese
            nel Mediterraneo, anche attraverso il potenziamento e la modernizzazione –
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            già avviati da diverso tempo – della flotta da battaglia .
            un mondo in camBiamento
               Anche la ridefinizione in corso della posizione interna e internazionale di
            Londra condiziona il suo nuovo modo di guardare alle “cose italiane”. Nel giu-
            gno 1859, il gabinetto tory (di minoranza) guidato da Lord Derby (Segretario
            agli Esteri Lord Malmesbury) era stato sostituito dal nuovo esecutivo whig-
            liberale di Lord Palmerston, che tornava al potere con Lord Russell Segretario
            di Stato agli Esteri e quello che il principe Alberto definiva il “violentemente
            filo-italiano” William Gladstone come Cancelliere dello Scacchiere. Ciò aveva
            comportato una netta sterzata in senso antiaustriaco della posizione di Londra
            e – nei timori del Principe consorte, elemento influente nella definizione della
            posizione del Paese in campo internazionale e attento, per origini, interessi








            2  La citazione è in G. Stainsbury, The Earl of Derby, London, 1892, p. 122, che depreca an-
               che “la gran quantità di sciocco sentimento pro-italiano” presente all’epoca in Gran Bre-
               tagna, “promosso e fomentato non solo da Mr. Gladstone … ma da Lord Parlmertson e
               Lord John [Russel]” e sostenuto “dall’idea ancora più sciocca che l’influenza della Corte
               operasse in senso filo-austriaco”.
            3  Cfr. A. Signoretti, La politica inglese durante la crisi risolutiva dell’Unità d’Italia, “Rasseg-
               na Storica del Risorgimento”, X (1923), n. 2, pp. 189-317 e, in modo più ampio, in Id., ita-
               lia e Inghilterra durante il Risorgimento, s.l. [Milano], s.d. [1940]; per un inquadramento
               della situazione internazionale cfr. M. de Leonardis, Il quadro politico-diplomatico della
               situazione italiana ed europea nel 1859, in la guerra del Cinquantanove. atti del Conveg-
               no Nazionale CISM-SISM sulla Seconda guerra d’Indipendenza, Roma, 2010, pp. 23-33;
               sulla modernizzazione della flotta da battaglia francese negli anni di Luigi Napoleone cfr.
               M. Battesti, La Marine de Napoléon III, 2 voll., Vincennes, 1998; sulle reazioni britanniche
               cfr. C.J. Bartlett, Great Britain and Sea Power 1815-1853, Oxford, 1963, pp. 270-93 e, più
               recentemente, C.I. Hamilton, Anglo-French Naval Rivalry, 1840-1870, Oxford, 1993.
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