Page 161 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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La strategia navaLe britannica neL Mediterraneo e L’unificazione itaLiana  161


               ta per il vapore (le  napoléon, 1850),
               Londra risponde con il varo della HMS
               Agamemnon  (aggregata  alla  flotta  del
               Mediterraneo) solo nel 1852; allo stes-
               so modo, al varo della prima corazzata
               francese (La Gloire, 1857), Londra ri-
               sponde con la (peraltro assai superiore
               e tecnicamente più innovativa)  HMS
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               Warrior solo nel 1860 . Altra  traccia
               di questo atteggiamento è la decisione
               del gabinetto (e di Palmerston in parti-
               colare) di puntare, per la sicurezza del
               Paese, su un sistema difesa statica delle
               principali  installazioni  navali,  proce-
               dendo (con il sostegno della  Corona
               e nonostante l’aperta opposizione del
               Cancelliere  dello  Scacchiere) all’ap-                    Lord Palmerston
               prontamento  dell’articolato  schema di
               fortificazioni costiere (le c.d. Palmerston follies) destinate a proteggere le in-
               stallazioni di Portsmouth, Chatham, Plymouth, Portland Harbour e Milford
               Haven prefigurato in funzione esplicitamente antifrancese nella relazione fi-
               nale dalla Reale commissione per la difesa del Regno Unito (febbraio 1860) e
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               completato più di vent’anni dopo .
               londra e la queStione italiana
                  Dato questo stato di cose, non stupisce che l’azione britannica nelle vi-
               cende italiane del 1860 risulti (almeno sul piano formale) di basso profilo e si
               caratterizzi soprattutto per la prevalenza del momento politico e diplomatico
               su quello militare. In mancanza di interessi immediati, in una fase di (relativa)
               debolezza e nel quadro di un profondo riallineamento della propria posizione
               internazionale, l’obiettivo di Londra è, anzitutto, il contenimento delle pos-
               sibili iniziative della Francia in direzione delle frontiere occidentali (un tema




               11  Sui nuovi timori per la sicurezza britannica e, in particolare, su quello per l’emergere di un
                  naval gap fra Gran Bretagna e Francia nel periodo 1859-60 cfr. C.J. Bartlett, Defence and
                  Diplomacy: Britain and the Great Powers, 1815–1914, Manchester, 1993, pp. 63 ss.
               12  Sulle ambiguità di questa politica cfr. D. Brown, Palmerston and Anglo-French Relations,
                  1846-1864, “Diplomacy & Statecraft”, XVII (2006), n. 4, pp. 675-92.
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