Page 166 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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166 Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa.
nemico [sia sabaudo, sia (a maggior ragione), garibaldino] un incontrastato
dominio del mare”, non tentò mai iniziative capaci di metterlo veramente in
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difficoltà . L’azione britannica, da un lato, mira a esercitare una funzione de-
terrente rispetto a una possibile internazionalizzazione esplicita del conflitto
(che, nei timori di Londra, avrebbe potuto fare seguito a una prova di forza fra
la marina borbonica e quella sabauda, ma anche alla semplice concentrazione
di unità navali nelle acque del Regno delle Due Sicilie), dall’altra ambisce a
pilotarne gli sviluppi una volta riconosciuta l’irreversibilità del processo in
atto e la preferibilità – per gli obiettivi politici e strategici di Londra – della
soluzione unitaria rispetto a quella di una confederazione italiana destinata
immancabilmente a risentire (secondo il giudizio prevalente) dell’influenza
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dell’ingombrante vicino francese .
Sul piano operativo, il ruolo svolto da Mundy si integra quindi (in par-
te sovrapponendosi), oltre che con l’azione a più alto livello di Russell e di
Palmerston, con quella del ministro britannico presso la corte di Francesco II,
sir Henry Elliot, e, nei giorni dell’avanzata garibaldina in Sicilia, con quella
del console britannico a Palermo, Goodwin. Proprio Elliott, sin dall’inizio
della sua missione, aveva espresso perplessità rispetto alle prospettive di so-
pravvivenza della monarchia borbonica in mancanza di una sua radicale tra-
sformazione in senso liberale, mentre con Goodwin Mundy agisce in stretto
coordinamento sin dal giorno in cui giunge in città, il 20 maggio. È a Elliot, fra
l’altro, che Mundy (richiamandosi agli ordini ricevuti al momento della sua
partenza di Malta, il 18 maggio, di evitare attentamente di farsi coinvolgere
in qualsiasi dibattito o agitazione politica) rinvia il luogotenente di Francesco
II, generale Ferdinando Lanza, quando un suo inviato lo approccia, il 23 mag-
gio, richiedendone i buoni uffici per negoziare una tregua con le forze gari-
20 A. Santoni, Da Lepanto ad Hampton Roads. Storia e politica navale nell’età moderna
(XVI-XIX secolo), Milano, 1990, p. 278; più diffusamente cfr. M. Gabriele, Da Marsala
allo Stretto. Aspetti navali della campagna di Sicilia, Milano, 1961; sul ruolo delle unità
britanniche in occasione dello sbarco di Marsala cfr. ivi, pp. 21-28, e il rapporto del co-
mandante dell’argus, Winnington Ingram, all’Ammiraglio Fanshawe del 18 maggio 1860,
ivi, App. 1; per una ricostruzione esplicitamente assolutoria della vicenda cfr., ad es., C.S.
Forbes, The Campaign of Garibaldi in the Two Sicilies. A Personal Narrative, Edinburgh,
1861, pp. 27-28.
21 Gli ordini di Fanshawe a Mundy sono in R. Mundy, H.M.S. “Hannibal” at Palermo and
Naples during the Italian Revolution 1859-1861 with notices of Garibaldi, Francis II, and
Victor Emanuel, London, 1863, pp. 75-77; per un profilo biografico di Mundy cfr. Mundy,
Sir George Rodney (1805–1884), in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford,
2004 [http://www.oxforddnb.com/v iew/article/1 9538, accessed 4 Nov 2010]