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Il Declino internazionale e la fine
del Regno borbonico
Prof. Matteo PIzzIGALLO*
ll’indomani della Restaurazione, il
A subalterno allineamento alle posi-
zioni dell’Inghilterra, che però non
aveva mai smesso di guardare con
cupidigia alla Sicilia, aveva garantito
al Regno di Napoli retto, dal 1830
dal giovane Ferdinando II di
Borbone, una certa protezione sulla
intricata scena internazionale negli
anni della prima metà dell’Otto-
cento.
Da un punto di vista politico-
sociale, la monarchia borbonica
declinata secondo le anguste visioni
del re Ferdinando, aveva elevato l’ar-
retratezza economica a categoria della
politica ispiratrice appunto del modello
borbonico di società. Un modello che
ruotava intorno ad una visione come acuta-
mente scrive Giuseppe Galasso, di “socie-
tà agricola e patriarcale, con una gerar- Ferdinando ii di borbone
chia sociale molto pronunciata, con un re di napoli
assoluto tradizionalismo dei suoi compor-
tamenti e con un’acuta diffidenza per le innovazioni anche nell’attività e
nell’organizzazione della produzione. L’immobilismo e l’isolamento erano
una tecnica in vista di questi fini”. Certo, se mancava completamente qualsia-
* Matteo Pizzigallo* Professore ordinario di Storia delle Relazioni internazionali nella Fa-
coltà di Scienze Politiche nell’Università di Napoli Federico II e nell’Accademia dell’Ae-
ronautica Militare di Pozzuoli. Studioso di Diplomazia Economica e della politica medi-
terranea italiana. Docente presso la Scuola superiore di pubblica amministrazione e presso
la scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri.