Page 170 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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170           Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa.


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                                                  re in cantiere o più semplicemente
                                                  concepire politiche  di  modernizza-
                                                  zione e di sviluppo industriale, non
                                                  mancava nel Regno qualche isolato
                                                  caso di iniziative  industriali  di un
                                                  certo interesse come ad esempio la
                                                  ben nota Società di navigazione
                                                  Florio o la  Sicula Transatlantica  il
                                                  cui piroscafo  Sicilia, costruito nel
                                                  1854, fu il  primo  ad  attraversare
                                                  l’Atlantico.
                                                     Ma al di là di questi esempi,
                                                  immobilismo e isolamento caratte-
                                                  rizzavano il Regno di Ferdinando II
                                                  che, sin dal 1843 aveva per decreto
                                                  affidato   l’istruzione  primaria
                                                  all’esclusiva direzione dei Vescovi,
                                                  stabilendo altresì che le scuole
                                                  sarebbero state nei Monasteri e nei
                                                  Conventi ( va ricordato che le
            S.M. Francesco II di Borbone Re delle   Proprietà  ecclesiastiche  ammonta-
            Due Sicilie, Comandante in capo dell’Esercito  vano al 40% del territorio naziona-
                                                  le). E lo stesso isolamento interna-
            zionale, come dinnanzi si accennava, era funzionale alla stabilità del Regno
            stretto e protetto, come lo stesso re soleva ripetere, dall’acqua santa e dall’ac-
            qua salata.
               Ma soprattutto protetto e garantito dall’occhiuta vigilanza delle navi ingle-
            si stabilmente presenti nel Mediterraneo. (Ricordo che gli inglesi nell’agosto
            del  1831 arrivarono  per primi  a  prendere  possesso dell’isola  Ferdinandea
            emersa nel luglio a 40 km dalla costa siciliana, precedendo la Marina borbo-
            nica. Per fortuna l’isola si inabissò nel mese di dicembre ponendo così fine
            ad  ogni  controversia).  Navi  inglesi,  dunque,    stabilmente  presenti  nel
            Mediterraneo e che, ovviamente, per motivi geostrategici e di equilibrio non
            avrebbero mai permesso di destabilizzare il Regno di Napoli, retto da una
            dinastia forse poco stimata dai liberali europei, inglesi in testa, ma comunque
            sempre leale a Londra, almeno fino a quando non esplose e, mai parola fu più
            appropriata, la questione degli zolfi siciliani.
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