Page 173 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Il declIno InternazIonale e la fIne del regno BorBonIco 173
blica britannica, era convinto della
superiorità del sistema politico britan-
nico e soprattutto della necessità di
esportare il regime costituzionale libe-
rale.
Il regime costituzionale-rappresen-
tativo, nella misura in cui soddisfaceva
le rivendicazioni liberali permetteva
anche di evitare lo sviluppo dei movi-
menti rivoluzionari che avrebbero
potuto creare difficoltà internazionali
contrarie all’interesse britannico cui
premeva il mantenimento della stabili-
tà in Europa verso cui si orientava
ormai il grande flusso dei capitali
inglesi. Nel 1847 gli investimenti
inglesi in Europa si erano triplicati
rispetto al triennio precedente e si
erano dislocati in comparti strategici
come quello ferroviario, tessile e mine-
Ferdinando beneventano del bosco, da
rario. Non era possibile alcun confron- Maggiore
to fra il dinamismo dei Paesi a struttura
di governo liberale e quelli retti da
sistemi autoritari che producevano stagnazione e arretratezza. Il capitalismo
internazionale aveva la sua “centrale” a Londra. E da Londra, Vienna appari-
va sempre più lontana. Ma soprattutto Napoli era ancora più lontana. Inoltre
i drammatici avvenimenti legati alla rivoluzione per l’indipendenza scoppiata
nel 1848 contribuirono a creare ulteriori problemi a Re Ferdinando II che, alla
fine, soffocò tutto con una violenta repressione culminata nel bombardamen-
to degli insorti di Messina il 5 settembre 1848, che gli valse il sinistro sopran-
nome “Re bomba”. La repressione fu durissima. Secondo i sovrani borbonici
il ritorno alla normalità significava non solo la ripresa della funzionalità dello
Stato, ma, come acutamente rileva Maria Grazia Maiorini, anche “la cancel-
lazione di ogni traccia del tradimento e il ristabilimento dell’ordine violato
mediante punizioni esemplari. La punizione esemplare pretesa dai sovrani
più che il ritorno al passato esprimeva una presa di posizione ideologica e
politica e si accompagnava alla volontà di continuità, anch’essa di forte valo-
re ideologico e politico: volontà di cancellare ogni traccia del tradimento con
tutti i segni di innovazione e di rottura che aveva portato, senza alcuna con-