Page 351 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Tre Marine “neuTrali” in Tirreno nel 1860                          351


               la flotta Sarda nel tirreno nel 1860
                  La presenza della terza Marina “neutrale” , quella Sarda, nel teatro opera-
               tivo del Mediterraneo nel 1860 è caratterizzata da una condotta molto brillan-
               te sia dal punto di vista della politica generale che dalle singole azioni dei
               suoi esponenti in mare.
                  Il Cavour infatti sa impiegare con molta razionalità la sua piccola Forza
               Navale affidandone il comando ad un bravo ammiraglio “politico” con cui
               mantiene una costante corrispondenza ottenendo in tempo reale, pur con i
               mezzi del tempo, le informazioni necessarie per avere una situazione sempre
               aggiornata. Carlo Pellion di Persano è troppo noto quale sfortunato protago-
               nista di Lissa per parlarne più a lungo, nel 1860 era un giovane contrammi-
               raglio di 54 anni con una discreta, pur se chiacchierata, carriera alle spalle e
               godeva della fiducia del Presidente del Consiglio e del Re. La Marina di cui
               era uno dei principali esponenti non aveva però superato la rivoluzione tecni-
               ca del passaggio dalla vela al vapore e quindi le sue unità spesso ben coman-
               date e con buoni equipaggi non erano tutte all’altezza dei tempi.
                  Le disposizioni che Torino impartisce al suo ammiraglio sono inizialmen-
               te di mantenere un’accurata vigilanza sulle coste sarde e questo permette a
               Garibaldi di rifornirsi a Talamone, dove manca assolutamente una vigilanza
               costiera. Appare oggi chiaro che tale situazione fu voluta dal Cavour per per-
               mettere l’azione iniziale garibaldina senza però impegnarsi in modo plateale
               e rompere i rapporti con le Grandi Potenze. Il Persano ha sempre chiara que-
               sta sua difficile posizione in cui deve per quanto possibile sostenere lo sforzo
               garibaldino senza impegnare direttamente i suoi mezzi e mantenendo rappor-
               ti amichevoli con la Marina del Regno delle Due Sicilie.
                  Questi rapporti divengono molto difficili quando alcuni esponenti della
               Marina Borbonica si offrono di tradire il loro Re e cambiare bandiera. La
               soluzione adottata dal Persano è molto intelligente, non accetta nella sua for-
               mazione  ex-borbonici,  ma  consiglia  a  questi  di  passare  alla  neo-costituita
               Marina Siciliana di Garibaldi. La lunga stazione navale delle Divisione sarda
               nelle acque di Palermo assieme alle altre forze internazionali è costellata di
               importanti episodi in cui la Marina Sarda pur non entrando direttamente in
               azione supporta con uomini e mezzi la nuova forza navale garibaldina, di cui
               lo stesso Segretario di Stato, il Piola, è un ex ufficiale di marina piemontese.
               A Palermo,come del resto successivamente a Napoli, appare chiaro da che
               parte stanno i Sardi, ma senza impegnare i Regi Legni in azioni che dal punto
               di vista internazionale sarebbero apparse di partecipazione diretta allo sforzo
               garibaldino. Ciò non impedì al Persano di fornire uniformi e materiali navali
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