Page 45 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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L’aLba, La crisi e L’affermazione internazionaLe deLLa regia marina 45
ze con la Francia e la Gran Bretagna, senza che una delle due prevalesse
sull’altra.
Fin da subito fu chiaro che l’alleanza marittima per eccellenza doveva
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essere quella con la Royal Navy , unica che potesse consentire lo sviluppo dei
traffici nel Mediterraneo, mentre l’influenza della Francia ben si sposava con
le esigenze continentali antiaustriache. I collegamenti con la Francia erano
ulteriormente aiutati dal fatto che la lingua della casa regnante e di molti
politici era il francese, esisteva una comune inimicizia verso l’Austria, le
organizzazioni e le leggi dei due paesi erano di fatto simili, ma soprattutto il
debito per l’aiuto nella seconda guerra
d’Indipendenza faceva sì che le simpatie
della maggioranza andassero alla Francia.
Tutto ciò durò sino al 1870, quando si
verificò un progressivo allontanamento,
sia a causa della conquista di Roma, ma
soprattutto per lo scontro sugli obiettivi in
Africa settentrionale. Essa fu sostituita
dalla Prussia (divenuta Germania), una
nazione nuova, desiderosa di veder modi-
ficato lo status quo di Vienna, ma soprat-
tutto lontana dal Mediterraneo e quindi un
valido alleato contro la Francia e non un
concorrente.
Con la terza guerra d’indipendenza
l’Italia, frustrata dall’esito militare, inau-
gurò una politica estera più combattiva,
volta a raggiungere una posizione che por-
tasse a riguadagnare il credito e il rispetto
Ammiraglio Carlo Pellion di Persano
1 L’amicizia con la Gran Bretagna rappresentò una costante di tutti i governi della nuova
unione (iniziata nel 1720 e durata sino al 1935). Ciò dipendeva dalla dipendenza commer-
ciale e difensiva italiana dal mare. Vi era inoltre una grande ammirazione per la Gran Bre-
tagna da parte della classe politica (Cavour) al punto da cercare di imitare molte delle ca-
ratteristiche delle istituzioni britanniche. I Britannici erano inoltre quelli che non avevano
posto condizioni all’annessione del Veneto e alla conquista di Roma sin dal 1861 ed ave-
vano sempre fornito aiuto e sostegno a Mazzini che aveva saputo instillare l’amore della
leadership cultuale britannica per la rivoluzione nazionale italiana. La stessa opinione pub-
blica britannica era nettamente a favore dell’unificazione nazionale, Garibaldi stesso era
stato accolto a Londra da un bagno di folla.