Page 47 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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L’aLba, La crisi e L’affermazione internazionaLe deLLa regia marina  47


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               ro degli Ufficiali a bordo di qualche nave” . Ma se gli aspetti tecnici non
               erano adeguati, i comandanti non colmavano la lacuna perché”... è risaputo
               com’essi non potevano avere un ammiraglio che fosse meno adatto per con-
               durli alla vittoria; è risaputo del pari com’essi non potevano avere maggiore
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               ardenza guerriera, più alto valore e foga militare. ” Potremmo  dire che la
               “casta” degli Ufficiali non fosse all’altezza della situazione. Tra gli Ufficiali
               molti erano quelli poco colti, prepotenti, decisamente poco inclini al rispetto
               della disciplina e interessati  al proprio tornaconto piuttosto che al bene
               dell’organizzazione.
                  Nonostante ciò la casa dei Savoia sembrava aver chiaro il ruolo che una
               Marina avrebbe dovuto esprimere nel contesto del Regno ovvero il braccio
               lungo marittimo indispensabile per dare corpo alle proprie ambizioni sia eco-
               nomiche sia politiche. Se non fosse stato così, difficilmente si potrebbe com-
               prendere  come  un membro della  famiglia  reale,  il Principe  Eugenio  di
               Carignano, avesse assunto il ruolo di Comandante Generale di Marina nella
               prima metà del secolo XIX (1844-1851). Potremmo sintetiz-
               zare dicendo che i Savoia avevano investito ingenti risorse
               sui mezzi,  ma non tutti  gli uomini che governavano la
               Marina erano degni della fiducia del Sovrano.
                  Potremmo oltremodo affermare che la Marina
               sabauda era propria ad una Casa Regnante continen-
               tale che, affacciatasi al Mar Ligure con l’acquisizione
               della Liguria nel 1815, aveva compreso le potenzialità che
               il mare poteva esprimere. È chiaro che il progetto,
               condizionato com’era dalla geografia, si svilup-
               pò tra  alterne vicende,  ma  non poteva  estin-
               guersi con la costruzione di un’adeguata
               Marina mercantile e un’altrettanto appropriata
               Marina da guerra che ne proteggesse traffici e
               interessi.
                  La Marina sarda già da tempo era presente sia in




               3  Patuelli Antonio – I fatti d’arme del 1848 e gli interventi di unità navali piemontesi, vene-
                  te, napoletane e pontificie nel Golfo di Trieste - Bollettino d’Archivio dell’USMM, 1999
                  mar, pag. 73.
               4  Gonni Giuseppe – Cavour Ministro della Marina – Bologna, Zanichelli Nicola Ed., 1926,
                  pag. 1
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