Page 52 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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            ne del Regno d’Italia, la nuova Marina assumeva la veste e il nome di Regia
            Marina italiana.
               Le navi che venivano a costituire la flotta di questa Marina erano un tota-
            le di 93 atte al mare (oltre alle 13 della Flottiglia di cannoniere del lago di
            Garda), 41 provenienti dalla Marina sarda, 46 da quella borbonico-siciliana,
            3 da quella toscana e 3 da quella pontificia. Si trattava di un complesso abba-
            stanza ragguardevole di forze, con unità però in genere piuttosto vetuste e
            bisognose di ammodernamenti e trasformazioni. Il personale assommava a
            circa 16.000 uomini, suddivisi nel Corpo Reale Equipaggi – come già deno-
            minato nella Marina sarda – che armava le navi, nel Corpo Fanteria Real
            Marina – su due Reggimenti, uno a Genova e uno a Napoli – che disimpegna-
            va i servizi di guardia sulle navi e i servizi di vigilanza e di polizia negli
            stabilimenti a terra ed era, inoltre, addestrato a effettuare operazioni di sbar-
            co, e l’organizzazione di supporto a terra.

               Da febbraio a maggio del 1861 Cavour, nella propria opera organizzatrice,
            emanò altri importanti provvedimenti, che diedero una prima veste ordinativa
            alla  Marina. L’ordinamento territoriale  fu impostato  su tre Dipartimenti
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            Marittimi:  a quelli  già esistenti  di Genova  (Settentrionale)  e di Napoli
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            (Meridionale), si aggiunse quello di Ancona  (dell’Adriatico). I Dipartimenti
            godevano di un’autonomia che consentiva  loro la facoltà  di scegliere
            Comandanti ed equipaggi da proporre, disporre sulle caratteristiche tecniche
            delle  unità e capacità  decisionale  in molti  altri  ambiti  oggi centralizzati  o
            decentrati ad altri ministeri – la marina mercantile ne è un esempio.

               Le Scuole di Marina di Genova e di Napoli vennero migliorate, unifor-
            mandone i programmi d’insegnamento. Vennero potenziati il personale tecni-
            co e gli ingegneri navali, con lo scopo di avere personale idoneo a progettare
            e condurre le nuove unità a propulsione meccanica a vapore, settore che costi-
            tuiva  il vero  cambiamento  epocale  del  tempo  (anche  formando  i  migliori
            all’estero). Venne istituito il Corpo di Commissariato perché, per dirla con le
            parole dello statista  “da una precisa, ben regolata e coscienziosa amministra-
            zione dipende il benessere dei Corpi e la proprietà della cosa pubblica ”;
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            venne  costituito  il  Consiglio  d’Ammiragliato,  con  importanti  attribuzioni




            16  Trasferito nella città di La Spezia a partire dal 1869.
            17  Poi trasferito a Venezia al termine della terza Guerra d’Indipendenza.
            18  Micali Baratelli (1983), La Marina Militare italiana nella vita nazionale (1860-1914) –
               Milano, Mursia Editore, 1983 pag. 72.
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