Page 55 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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L’aLba, La crisi e L’affermazione internazionaLe deLLa regia marina 55
Vi era un contrasto, interno agli uomini, tra un
sedimentato provincialismo di fondo e i larghi
orizzonti ideali sollecitati dal Risorgimento, tra
la lealtà – radicata in particolare negli equi-
paggi – alla bandiera che sventolava sui
“propri” legni e la lealtà – patrimonio
soprattutto degli intellettuali e della classe
più colta ed evoluta, di cui facevano parte
gli Ufficiali – verso la nascitura Patria ita-
liana. Questo contrasto, in particolare, era
esploso nella Marina napoletana, crollata
quasi di colpo sotto l’incalzare degli avve-
nimenti, cui facevano da contraltare l’effi-
cienza e la compattezza della Marina sarda,
unita più che mai dietro il proprio Sovrano per
il perseguimento di obiettivi comuni e ugual-
mente sentiti a tutti i livelli dello Stato. Nel bol-
lente calderone della neo conquistata unità sareb-
bero occorsi non pochi anni per consolidare la Capitano di Fregata Alfredo
Marina, per fondere la mentalità e i sentimenti Cappellini, Caduto a lissa,
degli uomini e, soprattutto, dei loro Capi, per cre- Medaglia d’Oro al V. M.
are la “disciplina delle intelligenze” e per forgiare
uno strumento navale utile a una politica davvero italiana, saldo non soltanto
nelle navi e nelle armi, ma anche nei cuori e nelle menti. La sorte, però, deci-
se altrimenti, chiamando alla prova l’Italia e le sue Forze Armate a distanza
di soli cinque anni dalla conquistata unità.
Nelle incertezze della situazione internazionale e nazionale che rendevano
tutt’altro che scontato il consolidamento unitario del nuovo Regno, Cavour
ebbe vivissimo il senso dell’importanza del potere marittimo, sia in pace sia
in guerra. Per la Marina ebbe il tempo di lasciare scritto, a commento della
propria opera di ordinatore e preconizzando quella che oggi si definirebbe la
“funzione sociale” delle Forze Armate, “che i destini della Marina italiana si
sarebbero compiuti e che, preparata agli eventi della guerra, essa avrebbe reso
in pace quegli eminenti servigi alla Nazione e al commercio marittimo cui è
destinata; e i marinai italiani, memori delle gesta e dell’arditezza degli avi,
avrebbero saputo sotto nuovi e più fausti auspici emularli, e solcando i mari,
anche i più remoti, mantenere alta e rispettata la bandiera nazionale, la quale,
orgogliosa della croce che vi splende in mezzo, sventola ormai dalle valli