Page 58 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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                                         quasi sessantennio di dominazione  austria-
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                                         ca . Con la terza guerra d’Indipendenza  la
                                         Marina si completa con una parte della tradi-
                                         zione marittima nazionale che ancora soprav-
                                         viveva all’inazione e ignavia dei capi politi-
                                         ci . È la Marina degli Emo e del Nani, ultimi
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                                         capi eredi di una grande tradizione marittima,
                                         forse quella  più  importante, anche  per  aver
                                         influenzato  più di chiunque altro  la  Royal
                                         Navy, legando lo sviluppo del potere maritti-
                                         mo alla politica e allo sforzo economico della
                                         nazione. Dal 1866 lo spirito di rivincita guida
                                         le azioni dei capi, spinge il pensiero verso la
                                         non ortodossia e lo sviluppo di novità tecno-
                                         logiche e dà origine a una rivoluzione che si
                                                                               27
                                         conclude con la Prima Guerra Mondiale .
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                                         del 1866, sia l’Esercito sia la Marina riconob-
            Vittorio Cuniberti
                                         bero la necessità che la loro rinascita passasse
            non soltanto per una più aggiornata e completa preparazione professionale,
            ma anche, e soprattutto, per procedimenti intellettuali e per una “cultura” atti
            a instaurare una solida e ben intesa “disciplina delle intelligenze”. Ciò portò
            all’inaugurazione, nel 1867, della Scuola di Guerra dell’Esercito e alla fon-
            dazione, nel 1868, della “Rivista Marittima”, pubblicazione aperta ai dibatti-
            ti professionali da qualunque parte provenienti.




            25  Va ricordato che la Marina austriaca, nata Cesarea Regia Veneta Marina, non solo era com-
               posta principalmente da equipaggi italiani o appartenenti ai territori della Serenissima, ma
               era stata organizzata dal Marchese Amilcare Paulucci, ex Capitano di Fregata della Mari-
               na Borbonica. All’interno lo spirito italiano era forte e portò a una reazione austriaca per
               soffocare la possibile rivolta.
            26  È la Marina Veneziana che sopravvive al suo Governo diventato covo di politici incapaci
               e privi di senso dello stato, troppo timorosi come sono di lottare per la loro indipendenza.
            27  Questo capitolo della nostra storia si può ritenere definitivamente concluso nel luglio del
               2009 quando il nostro Capo di Stato Maggiore, Ammiraglio Paolo La Rosa, si è recato a
               Lissa su invito del Capo della Marina Croata, Ammiraglio Ante Urlić per deporre insieme
               corone in onore di tutti i caduti, auspicando con questo gesto la definitiva pacificazione
               dell’Adriatico. L’Ammiraglio La Rosa è a memoria il primo Capo di Stato Maggiore della
               Marina Italiana a essersi recato a Lissa.
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