Page 95 - Le Operazioni Interforze e Multinazionali nella Storia Militare - ACTA Tomo I
P. 95

95
          ActA
          patrimonio documentario abbiano un andamento “sinusoidale”, con alterne vicende di
          contesto che a tratti rallentano e altre volte accelerano i versamenti. Ma è stato importan-
          te soprattutto rilevare l’impegno e l’apertura con cui gli uffici storici hanno partecipato
          all’iniziativa, presentando le proprie istituzioni con equilibrio, ed evidenziandone luci
          ed ombre senza cadere nell’agiografia e senza autoflagellazioni.
             Il terzo seminario, tenuto il 24 giungo 2010, è stato organizzato congiuntamente al
          ciclo di incontri sugli archivi di persona che costituisce da anni un altro filone di interes-
          se per le iniziative della Scuola e poi del Dipartimento in cui essa si è inserita. E’ stato
          dedicato a “Memoria personale e tradizioni militari”, e cioè agli archivi privati presenti
          negli istituti di conservazione e nei musei delle Forze Armate. Anche nel settore militare
          si è infatti accresciuto, nel tempo, l’interesse per gli archivi di personalità. Spesso essi
          sono custoditi presso gli eredi, ma non di rado sono stati depositati o donati ad Archivi di
          Stato, a biblioteche o a istituti culturali. Basta scorrere – per fare un esempio – l’elenco
          degli archivi di persona depositati presso l’Archivio centrale dello Stato, per rendersi
          conto in via induttiva della mole di documentazione privata legata all’ambito militare,
          che merita di essere tutelata con iniziative che valgano a sensibilizzare chi la conserva,
          per salvarla dalla dispersione. Si riconosce così che le carte degli alti ufficiali delle Forze
          Armate, ma anche dei militari che hanno ricoperto ruoli istituzionali particolarmente
          rilevanti, costituiscono una fonte estremamente significativa. Sono oggi numerosi gli
          archivi privati che si trovano presso gli uffici storici delle Forze Armate o presso i musei
          militari. Questo risultato, che può apparire ovvio ma che in realtà non era così scontato,
          va a merito delle istituzioni militari, che negli anni hanno emanato con alterne vicende
          disposizioni per incentivare l’acquisizione di documenti di personale militare o apparte-
          nuto a istituzioni militari, riuscendo complessivamente nello scopo che si erano prefisse.
          Si è poi voluto approfondire anche il tema della corrispondenza e della memorialistica
          di guerra, in particolare da quando i conflitti mondiali hanno dato luogo a una produ-
          zione documentale incredibilmente vasta. Si tratta di un fenomeno significativo, sia per
          la tipologia dei documenti, sia per i personaggi ai quali si rifanno le donazioni, sia per
          le vicende umane e militari che li hanno visti coinvolti. Sembrava allora che in ambito
          militare tale tema non avesse trovato adeguato interesse, e che poco se ne fosse scritto:
          e questo terzo incontro è stato un modo per portarlo all’attenzione di storici e archivisti.
             Nell’organizzazione dei seminari, e in particolare del secondo incontro, è stato rile-
          vante il ruolo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa, quello di istituzio-
          ne più recente (2006), che è sprovvisto di un patrimonio archivistico proprio, ma si avvia
          a svolgere una funzione di stimolo, sostegno e coordinamento nella gestione, nel recu-
          pero e nella fruizione del patrimonio archivistico militare. Del resto il capo dell’Ufficio
          presiede ora ex officio la Commissione Italiana di Storia Militare (CISM), funzione nella
          quale si alternavano in precedenza i capi degli uffici storici delle tre Forze Armate. L’Uf-
          ficio ha scelto di dedicare agli archivi militare nel loro complesso una parte importante
          della propria attività culturale, anche in un’ottica di trasversalità fra gli uffici storici già
          esistenti. In questa prospettiva ha recentemente promosso un programma editoriale in
          campo archivistico e storico-istituzionale, costituendo un comitato scientifico apposito,
          e già nel 2012 aveva finanziato la pubblicazione da parte della CISM degli atti dei tre
   90   91   92   93   94   95   96   97   98   99   100