Page 6 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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LE DONNE NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE 6
pi e nei servizi, con una rottura dei ruoli tradizionali improvvisa e ricca di potenziali
evoluzioni.
Sia nelle grandi città, sia nei piccoli centri, l’organizzazione femminile precede spesso
quella maschile, divenendo da modello delle opere di assistenza di guerra.
Al fronte, ricordiamo le portatrici carniche, le crocerossine, le religiose, le dottoresse
che per la prima volta possono operare negli ospedali, ma non possiamo dimenticare
le donne che hanno vissuto i bombardamenti, le distruzioni, l’evacuazione forzata, gli
stupri di guerra e tutte le drammatiche conseguenze del conflitto. Molte di loro hanno
cambiato la loro vita e quella di figli e parenti, rendendosi economicamente indipen-
denti in contesti a loro estranei.
In questo quadro tematico così ampio e trasversale, il nostro progetto, teso a combi-
nare un insieme di autorevoli interventi che abbracciassero il più ampio spettro possi-
bile di argomenti, ha coinvolto numerose persone e molti fra istituti e organizzazioni.
Al riguardo, il compito di introdurre gli argomenti che tratteremo nei due giorni di
lavori è stato affidato alla Professoressa Annamaria ISASTIA, che con entusiasmo e
grande competenza, ha collaborato personalmente con il nostro ufficio per sviluppa-
re gli aspetti storico-scientifici del progetto.
Io, quindi, mi limiterò a fornire rapidamente qualche dato relativo all’impostazione
organizzativa del congresso.
Un primo elemento che voglio evidenziare è la pluralità di voci messa insieme su
questi temi. Si possono individuare, fra le provenienze o i trascorsi dei relatori, una
dozzina fra atenei nazionali e istituti militari di livello universitario, anche stranieri,
insieme a Istituzioni di particolare attinenza al tema trattato, come il Corpo delle In-
fermiere Volontarie, o alcune fra le più importanti e autorevoli associazioni di studiosi
e appassionati di storia militare, come la Società Italiana di Storia Militare;
Un altro aspetto che vorrei porre alla Vostra attenzione, è lo schema concettuale
con cui sono state accorpate le numerose relazioni proposte, individuando così le ses-
sioni di lavoro. In una prima sessione dedicata al cosiddetto fronte interno, saranno
trattati argomenti circa la mobilitazione e gli sforzi delle migliaia e migliaia di donne
impegnate in vari contesti lavorativi, includendo anche un intervento sulle immagini
che allora si proposero; una seconda sessione oggi pomeriggio, riguardante le donne
che si trovarono nelle linee avanzate, a ridosso del fronte, o al di là di esso (incluso un
interessante intervento, in inglese, circa le analoghe prospettive da parte austro-unga-
rica, l’avversario di allora, a cura del Col. ORTNER dell’Institute of Military History
di Vienna); una terza, domani, dedicata espressamente al supporto sanitario, nelle
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