Page 9 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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ATTI DEL CONGRESSO                                                           9

          Messaggio del Sig. Ministro della Difesa



          Roberta Pinotti




             nderogabili e imprevisti impegni istituzionali purtroppo
          I non mi consentono di essere presente a questa iniziativa
          “Le donne italiane nel primo conflitto mondiale”, ma desidero co-
          munque far giungere alle altre personalità presenti e a tutti gli
          intervenuti il mio più cordiale saluto.
             Inoltre, desidero esprimere il mio apprezzamento, a tutti
          coloro che hanno preso parte all’organizzazione di questo
          evento, per aver scelto un tema, quello della dimensione “fem-
          minile” della Grande Guerra, che ben si inserisce nell’ambito
          degli approfondimenti storico-culturali, da me fortemente
          sostenuti, sul cosiddetto “Fattore umano” della Prima Guer-
          ra Mondiale, un complesso di tematiche e di aspetti di quel
          conflitto sul quale si sta focalizzando sempre più trasversal-
          mente l’attenzione generale, piuttosto che sui suoi sviluppi più propriamente bellici e po-
          litico-strategici.
             In estrema sintesi, nella Prima Guerra Mondiale più che nel precedente passato del
          nostro giovane Paese, il prezzo pagato dalle donne a favore della collettività nazionale fu
          altissimo, in un conflitto che lo storico Hermann Sudermann arrivò persino a definire:
          “la più gigantesca imbecillità che il genere umano abbia compiuto dal tempo delle Crociate”.
             Per le donne italiane, il trauma bellico significò certamente lutto, sofferenza e an-
          sia materna, ma causò senza dubbio anche uno sconvolgimento dell’ordine familiare e
          sociale. Mentre la memoria e l’immagine maschile, che sono in gran parte memoria e
          immagini dei campi di battaglia, sono caratterizzate generalmente dal senso dell’orrore
          della violenza gratuita, della sofferenza e della tragedia, alcune testimonianze orali di
          donne, raccolte da numerosi studiosi, lasciano intravedere anche un senso di liberazione
          e di orgoglio retrospettivo, nonché di accresciuta fiducia in sé stesse.
             Mobilitate nelle Forze Armate le classi giovani e requisita militarmente la restante
          forza lavoro maschile, le necessità produttive dello sforzo bellico rimasero largamen-
          te insoddisfatte. Fu così che schiere di manodopera femminile furono utilizzate nelle
          fabbriche, negli uffici, nell’assistenza. Le donne si scoprirono tranviere, ferroviere, por-








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