Page 12 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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LE DONNE NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE 12
Prossimi ai settant’ anni dal referendum istituzionale a suffragio universale – il
primo in Italia – che festeggeremo il 2 giugno del 2016, questo approfondimento sulla
tematica delle donne nella Grande Guerra acquisisce ulteriore rilevanza e significato.
D’altra parte dopo la Prima Guerra mondiale nulla sarebbe più stato come prima:
• 16 milioni e mezzo di militari tra caduti e dispersi, oltre a 21 milioni di feriti;
• 6 milioni e mezzo di vittime tra le popolazioni civili;
• profondi stravolgimenti nell’assetto statuale della “vecchia Europa”, con la cadu-
ta degli Imperi Centrali e la “rivoluzione d’Ottobre” del 1917 che segnò la fine
cruenta dell’Impero Russo
Ma le conseguenze andarono ben oltre quel periodo bellico!
La Conferenza di Parigi del 1919-1920 vide da una parte la nascita della Società
delle Nazioni e dall’altra creò i presupposti per l’insorgere di integralismi nazionali-
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stici e totalitarismi che, unitamente alla crisi economica globale presto ingeneratasi,
avrebbero nuovamente fatto precipitare il mondo in un secondo grande conflitto.
Ecco quindi come tutti questi eventi legati alla Grande Guerra, che cambiarono
corso al mondo, non poterono che essere anticipatori dei profondi cambiamenti nei
ritmi e nelle società.
È parimenti evidente come le valutazioni su quelle vicende vadano rapportate alla
luce della storia, quindi ad un momento completamente diverso dal punto di vista
socio-culturale.
In tale ottica, saranno valorizzate diverse figure femminili, dalle prime giornali-
ste a quante ebbero un ruolo nell’intelligence, fino alle portatrici carniche.
Da Soldato, mi piace ricordare queste ultime eccezionali donne di umili origini
che, nel periodo di massima partecipazione, raggiunsero le 2.000 unità e, con il loro
diuturno operare, diedero ai reparti un insostituibile supporto “sul campo”. Pur
non sottoposte alla disciplina militare, esse si imposero autonomamente un codice
di comportamento ispirato alla fedele e scrupolosa osservanza del gravoso impe-
gno assunto.
Così, all’alba di ogni giorno, le loro capienti “gerle”, riempite di munizioni e
provviste, venivano portate lungo gli impervi sentieri di montagna, sfidando il fuo-
co nemico, per rifornire del prezioso carico i reparti indicati dal “bracciale rosso”
che esse indossavano con ammirevole fierezza.
Un altro nobile esempio è costituito dalle circa 10.000 crocerossine che porta-
1 Idea embrionale per la successiva istituzione dell’ONU, il 24 ottobre 1945.
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