Page 11 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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Atti del Congresso internAzionAle                                    11



             Intervento del Capo di Stato Maggiore
             della Difesa


             Gen. Claudio GRAZiAnO



                  ingrazio l’Arma dei Carabinieri per aver
             R ospitato questo importante  evento del-
             lo Stato Maggiore Difesa. Porto il saluto delle
             Forze Armate e mio personale alle autorità, agli
             accademici, agli appassionati di storia oggi qui
             presenti. Saluto tutti i relatori e coloro che, a va-
             rio titolo, hanno contribuito all’organizzazione
             di questo congresso, che lo Stato Maggiore del-
             la Difesa ha voluto dedicare, anche quest’anno,
             secondo un ciclo avviato due anni or sono, alla
             commemorazione e allo studio di un evento di
             enorme impatto nella storia italiana e mondiale, qual è stata la “Grande Guerra”.
             Rivolgo inoltre un particolare saluto ai numerosi studenti intervenuti, agli organi
             di informazione e al gentile pubblico presente in sala.
                Nel corso del mio mandato e ragionando anche insieme al Ministro della Difesa
             sul Centenario della Prima Guerra Mondiale, abbiamo sempre pensato che fosse
             giusto, in questa ricorrenza, spiegare e cercare di trasmettere ai giovani questo
             evento storico così lontano nella cultura, così lontano nella fenomenologia e nei
             risvolti di comprensione di un giovane, anche perché i nostri nemici dell’epoca
             sono sicuramente i nostri amici migliori di ora.
                Credo fermamente che tutte le strade siano buone per cercare di raggiungere
             le nuove generazioni adesso che non ci sono più i nonni che possono raccontare
             le esperienze dirette di quell’immane conflitto.
                Ho assistito recentemente a Udine a una esercitazione internazionale in ambito
             DECI, che ha visto sloveni, ungheresi, austriaci e croati al fianco dei nostri soldati.
             Esattamente  quelli  che  erano  schierati  sul fronte  dell’Isonzo,  impegnatissimi
             a ucciderci con tutta la loro volontà, stessa volontà che esprimevano i soldati
             italiani dell’epoca.
                Confrontandomi con i miei colleghi di quei paesi abbiamo riflettuto sul fatto
             che ora sembra completamente anacronistico quello che è successo su quel fronte,
             così come su altri. È stato tuttavia un fenomeno che ha cambiato certamente la
             storia del mondo.
                Tanto si è teorizzato sul primo conflitto mondiale, alcuni storici ritengono che
             la Prima Guerra Mondiale sia di fatto cominciata con le guerre balcaniche e che
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