Page 13 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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Intervento del Capo dI Stato MaggIore della dIfeSa                   13



             quando tutto è coinvolto, e, in Italia, durante la Prima Guerra Mondiale, tutto fu
             coinvolto più che durante la Seconda.
                Il 1916 fu un anno giudicato, in qualche modo, dal punto di vista storico come
             un anno intermedio, d’altra parte, fu un anno fondamentale su tutti i fronti.
                Nel 1915 le forze erano guidate dall’entusiasmo dei giovani  che avevano
             spinto per l’interventismo, dalla forza entusiasta del Paese che si era schiantata
             contro le prime battaglie del Carso. Nel 1916, invece, le Forze Armate stavano
             cambiando e ci si stava preparando a una guerra che si capiva sarebbe stata di
             lunga durata e sarebbe stata unica per impegno, per sangue e per altre esigenze,
             soprattutto dal punto di vista logistico, strutturale e organizzativo.
                Sono tantissimi gli eventi che si susseguirono nella Prima Guerra Mondiale
             e per il 1916. Io ne citerò soltanto alcuni che indicano le dimensioni di questo
             conflitto  e  che  sono  utili  a  un’analisi,  anche  dal  punto  di  vista  dell’interesse
             militare,  rispetto  a quanto  avvenne  sul fronte  occidentale,  quello  francese,
             ritenuto il fronte principale. Un fronte che condizionò sicuramente lo sviluppo
             della Prima Guerra Mondiale anche se, probabilmente, la vittoria vera e finale si
             ebbe nelle battaglie italiane del ’17 e del ’18 sul Piave.
                Sul fronte occidentale si verificarono due battaglie molto importanti: una fu
             la battaglia di Verdun, che durò quasi un anno, e l’altra la battaglia della Somme.
                L’interesse di queste due battaglie per lo storico, nonché per l’evoluzione
             stessa della storia della guerra, è rilevante. La battaglia di Verdun, in particolare,
             fu la prima in cui l’obiettivo di un esercito, quello tedesco, non fu tanto quello di
             occupare dei territori quanto quello di dissanguare l’esercito francese e quindi di
             eliminare più francesi possibile. L’intera battaglia venne combattuta con l’unico
             scopo di eliminare il nemico, una decisione che non ha precedenti nel corso della
             guerra.
                Quando noi studiamo la strategia o l’arte militare studiamo la manovra di
             un esercito che si muove per occupare il territorio e determinare la sconfitta del
             nemico, in quel caso specifico, invece, i comandi tedeschi lanciarono l’offensiva
             per eliminare fisicamente i francesi. La battaglia di Verdun (anche se i numeri
             della Prima Guerra Mondiale sono sempre complicati ad essere letti) costò più o
             meno settecentomila tra morti e feriti sui due scacchieri.
                L’altra battaglia interessante da studiare è quella della Somme, momento in
             cui la Gran Bretagna prese definitivamente il sopravvento dal punto di vista della
             leadership. È interessante osservarla perché fu l’ultima combattuta dagli inglesi
             con un esercito di volontari prima dell’avvento della leva.
                Bisogna notare che l’Italia entrò in guerra come un Paese tutto sommato nuovo
             dal punto di vista della costruzione unitaria, avvenuta 50 anni prima. Il Paese
             si stava ancora formando, c’era la coscrizione obbligatoria. Altri paesi erano
             molto più strutturati come storia, basti pensare che la Gran Bretagna introdusse
             la coscrizione obbligatoria soltanto nel 1916, questo vuol dire fu in grado di
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