Page 17 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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introduzione e apertura dei lavori
Prof. Massimo De LeOnARDiS 1
l 1916 è l’anno cronologicamente centrale
I della Grande Guerra. Per indicarne le carat-
teristiche generali sul piano sostanziale occorre
riprendere il discorso ove fu lasciato dai prece-
denti convegni dedicato ai primi due anni del
conflitto.
Nell’inverno 1914/1915 si passò dalle spe-
ranze di guerra breve alla realtà di un conflitto
prolungato e totale: «la fiducia nella guerra fu
lenta a morire. Quando fu evidente che le opera-
zioni si sarebbero protratte nell’inverno e oltre,
si diffuse la convinzione che la decisione del conflitto sarebbe venuta nell’estate
1915, al più tardi in autunno. Col passare delle stagioni le illusioni caddero, la
fine della guerra si allontanò sempre più e per i soldati la trincea diventò una
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condizione senza sbocco e senza tempo» . Il famoso studioso di strategia e storia
militare Basil Liddell Hart, nella sua Storia della Prima Guerra Mondiale, in-
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titola appunto The Deadlock, “Il Punto Morto”, il capitolo riguardante il 1915 .
Alla fine del 1914, il Consiglio di guerra britannico aveva esaminato un docu-
mento del suo segretario, Maurice Hankey, nel quale, considerata la «rimarche-
vole» «stasi» del fronte occidentale, si valutava la possibilità, secondo le tradi-
zioni militari del Paese, di sfruttare la superiorità navale. L’Admiral of the Fleet
John Arbuthnot, primo Barone Fisher of Kilverstone, primo Lord del Mare, ossia
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Capo di Stato Maggiore della Marina, richiamato 74enne nell’ottobre 1914 a
tale incarico che aveva già ricoperto tra il 1904 e il 1910, dopo le forzate dimis-
sioni del Principe Louis of Battenberg a causa del suo cognome tedesco, tradotto
poi in Mountbatten, avrebbe preferito un attacco anfibio contro lo Schleswig,
sulla costa baltica della Germania. Prevalsero però le idee di Winston Churchill,
primo Lord dell’Ammiragliato, ministro della Marina, e di David Lloyd George,
1 Docente di Storia delle Relazioni e delle Istituzioni Internazionali, di Storia dei Trattati e Poli-
tica Internazionale e Direttore del Dipartimento di Scienza Politiche dell’Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano.
2 M. Isnenghi-G. Rochat, La Grande Guerra. 1914-1918, Firenze 2000, p. 76.
3 B. H. Liddell Hart, History of the First World War, London 1972, chapter five.
4 Il Times scrisse però che egli «was never younger or more vigorous».

