Page 20 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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             dall’inizio del conflitto nei porti lusitani.
                Il caso della Romania presenta similitudini con quello dell’Italia. Nel 1883 il
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             Re Carol I di Hohenzollern-Sigmaringen  aveva firmato un trattato segreto con la
             Triplice Alleanza, che impegnava il suo Paese ad entrare in guerra solo nel caso
             che l’Impero Austro-Ungarico o la Romania fossero stati attaccati da Russia,
             Serbia o Bulgaria.
                Solo il Sovrano ed alcuni tra i principali uomini politici erano a conoscenza
             del trattato. Come l’Italia, nel 1914 la Romania aveva proclamato la sua neutra-
             lità, argomentando che le ostilità erano state iniziate da Vienna.
                Il Re Ferdinando I, successore di Carol, parteggiava per la Triplice Allean-
             za, mentre la maggioranza dei partiti e dell’opinione publica voleva unirsi alla
             Triplice Intesa. Come l’Italia, la Romania aspirava a terre appartenenti all’Im-
             pero Austro-Ungarico, nel suo caso la Transilvania e la Bucovina. I nazionalisti
             romeni rivendicavano anche la Bessarabia, suscitando i sospetti della Russia,
             che aveva guardato con inquietudine anche alle rivendicazioni italiane di terre
             abitate anche da slavi.
                Sia Roma sia Bucarest avevano come nemico la Duplice Monarchia non la
             Germania. Il 27 agosto 1916 la Romania dichiarò quindi guerra solo all’Impero
             Austro-Ungarico, come nel maggio 1915 aveva fatto l’Italia, che però lo stesso
             27 agosto 1916 dichiarò guerra anche alla Germania. Comunque fu quest’ulti-
             ma a dichiarare guerra alla Romania il 28, subito seguita da Bulgaria e Impero
             Ottomano. La decisione italiana di dichiarare guerra alla Germania fu alquanto
             sofferta, dovuta alle pressioni degli alleati, che minacciavano di escludere Roma
             dalle decisioni riguardanti il dopoguerra: «Se non dichiarate la guerra alla Ger-
             mania ve ne pentirete», con queste parole il Generale Alfredo Dallolio, di ritorno
             da Londra, riferì a Boselli le intimazioni dell’Intesa . Va rilevato altresì che cen-
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             tinaia di migliaia di Italiani e Romeni, sudditi di Vienna, combatterono nell’E-
             sercito e nella Marina imperiali. Decine di migliaia di Romeni della Transilvania
             combatterono sul fronte italiano.
                Il parallelismo tra Romania e Italia termina qui. Militarmente vi furono tre
             differenze principali. L’Italia aveva un solo fronte terrestre, sia pure diviso in due
             settori, la Romania ne ebbe due, uno a sud est in Dobrugia contro la Bulgaria e
             uno a nord in Transilvania contro l’Ungheria.
                L’Italia combatté anche una guerra navale in Adriatico. Sul nostro fronte ter-
             restre vi fu una guerra di logoramento, in Romania di movimento e gran parte del
             territorio romeno, compresa la capitale Bucarest il 6 dicembre, fu conquistata e


             8  Carol I apparteneva al ramo cattolico svevo degli Hohenzollern, mentre il ramo protestan-
                te di Franconia regnava in Prussia e Germania.
             9  Cfr. il documentato saggio di A. A. Mola, La guerra dell’Italia alla Germania  nei verbali
                inediti del governo Boselli, in Nuova Antologia, Luglio-Settembre 2016, pp. 207-22.
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