Page 12 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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12 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
per l’Italia sia cominciata nel 1911, con la guerra alla Turchia, così come alcuni
ritengono che la Prima Guerra Mondiale non sia finita nel novembre del 1918 ma
nel maggio del 1945 e che il ventennio di totalitarismi sia stato una sosta in cui
le ferite della Prima Guerra Mondiale, assolutamente non rimarginate, andato via
l’alone di sofferenza, abbiano portato alla Seconda Guerra Mondiale.
A prescindere da queste teorie, da appassionato di storia militare, ho studiato
la Prima Guerra Mondiale anche per una motivazione personale legata al fatto
che mi trovo ad essere Capo di Stato Maggiore della Difesa e responsabile
operativo delle Forze Armate all’estero, proprio nel periodo in cui ricorre il
centenario di quel conflitto. Mi trovo quindi a studiare le figure dei capi e dei
comandanti dell’epoca che condussero gruppi di armate - dimensioni ordinative
che non ci sono neanche più oggi nei libri militari - in modo sanguinosissimo
subendo perdite eccezionali.
Ho studiato con attenzione quei Comandanti per capire se fossero sadici,
pazzi, se fosse gente che non teneva conto della vita umana ovvero che non
comprendessero quale fosse la dimensione del problema.
Studiando, ho capito che il fenomeno fu di tali dimensioni, negli aspetti
e nei risvolti, che travalicò la possibilità politica, la possibilità economica di
qualunque Stato.
La mobilitazione delle forze, il livello di impegno, le ingenti perdite e le
dimensioni della mobilitazione industriale non erano più gestibili dai singoli
Stati, che, in qualche modo, si trovarono a dover affidare la parte organizzativa
del conflitto alla componente militare.
Questo, in parte, è ciò che successe e che portò a questi eventi colossali e
drammatici che si susseguirono nel periodo che va dal 1914 al 1918. È giusto
studiare questo conflitto perché nella Prima Guerra Mondiale cambiò tutto, non
soltanto il modo di combattere ma anche il mondo. Durante la Prima Guerra
Mondiale venne inventato tutto, e quello che non venne inventato venne ideato
o venne perfezionato.
In questo periodo nacquero la chirurgia plastica moderna, i gas asfissianti ma
anche l’emancipazione femminile. Gli stessi totalitarismi e le democrazie di massa
nascono dalla Prima Guerra Mondiale; il conflitto portò a tali sconvolgimenti
che nulla poteva essere come prima.
L’Italia all’epoca aveva trentacinque milioni di abitanti e mobilitò sei milioni
di persone in uniforme più quattro milioni circa per l’industria; ciò vuol dire che
tutta l’Italia venne mobilitata e, dal punto di vista tecnico, dal ’17 al ’18 l’Italia
condusse un anno di quella che si può definire una guerra totale. Guerra totale
vuol dire la mobilitazione non soltanto di tutti i militari ma anche del tessuto
sociale, giuridico e disciplinare del Paese.
Altri paesi la guerra totale l’avevano cominciata prima, altri non la
cominciarono affatto: guerra totale non è quando si uccidono molte persone ma

