Page 301 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra 301
Un sottufficiale dei Carabinieri recapita al Generale Cadorna un messaggio
in zona d’operazioni di alta montagna. È da notare che mentre l’alto Ufficiale
indossa un pastrano con pelliccia, il militare è privo anche della prevista modesta
mantellina di panno grigio-verde.
Il Comandante Generale al fronte
Tra i provvedimenti ordinativi è da ricordare anche il decreto luogotenen-
ziale n. 831 del 9 luglio 1916, che ripristinava “in via provvisoria, per la durata
della guerra, la carica di Comandante in secondo dell’Arma dei Carabinieri”.
Il provvedimento si rendeva necessario per sanare la situazione di fatto che era
venuta a crearsi, già dal mese di maggio, con la partenza per il fronte del Coman-
dante Generale dell’epoca, il Tenente Generale Gaetano Zoppi, in carica dal 14
settembre 1914, proveniente dalla specialità dei Bersaglieri, che aveva assunto
l’incarico di Comandante del V Corpo d’Armata mobilitato sugli Altipiani, sul
fronte settentrionale, dove si distinguerà nel contenimento della Strafexpedition
e nella controffensiva italiana.
A curare il vertice dell’Arma, con il nuovo incarico di Comandante in 2°,
rimase dunque il Maggior Generale Luigi Cauvin, promosso Tenente Generale
il 1° agosto successivo.
L’Arma combattente
Lo scioglimento del Reggimento che aveva combattuto sul Podgora nel luglio
1915 - rimase, assegnato al Comando Supremo, uno solo dei 3 Btg che lo forma-
vano - non fece venire meno la natura dei Carabinieri come “arma combattente”,
pur non essendo più impiegata in azione con unità organiche. La costituzione dei

