Page 299 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra           299



             La guerra dell’Arma – il 1916



             Col. Alessandro DeLLA neBBiA      1



             L’evoluzione ordinativa
             dei Reparti Carabinieri mobilitati
                   el maggio 1915, nell’imminenza della
             N Grande Guerra, l’Arma aveva mobili-
             tato come unità combattenti un Reggimento
             Carabinieri su tre battaglioni, con una forza
             complessiva di 65 ufficiali e di 2.500 unità
             tra sottufficiali e truppa e un Gruppo Squa-
             droni  (220  uomini)  assegnati  al  Comando
             Supremo,  con  compiti  di  polizia  militare,
             65 Sezioni (di 50 uomini ciascuna, miste di
             militari a piedi e a cavallo), assegnate sino
             al livello divisionale, e altri Carabinieri destinati ad incombenze varie, dal
             servizio di corriere postale tra i comandi delle grandi unità a reparti per la
             difesa delle linee ferroviarie e di altri obiettivi sensibili, per un totale ini-
             ziale di circa 7.000 elementi su una forza organica dell’intera Arma fissata
             nel 1911 in 29.180 uomini.
                Nonostante però l’entità dello sforzo, che già comportava serie ripercussioni
             sul restante dispositivo territoriale nazionale, questi numeri si erano presto rive-
             lati insufficienti, sia per il controllo dell’intera complessa organizzazione della
             zona di guerra a ridosso del fronte, che richiese in supporto dell’Arma il mas-
             siccio ricorso a contingenti di Milizia Territoriale e di Cavalleria, sia soprattutto,
             per rispondere all’esponenziale richiesta di carabinieri che coadiuvassero i co-
             mandanti nel mantenimento della disciplina tra i reparti schierati in prima linea.
                Nelle zone di operazioni ai Carabinieri erano affidati compiti che spaziavano
             dalle ordinarie attività di polizia in favore delle popolazioni locali ai servizi di
             informazione e controspionaggio, dalla scorta dei reparti in movimento e dal
             controllo e disciplina delle vie di comunicazione alla vigilanza sui depositi di
             materiali, dai servizi di anti-sciacallaggio alla repressione del commercio di ma-
             teriali appartenenti all’amministrazione militare, dalla vigilanza sugli operai e
             impiegati civili (se ne contavano circa 30.000 nel solo settore della II Armata) a
             quella sulle case di tolleranza, dal controllo dei militari in transito al di fuori dai


             1  Capo Ufficio Storico del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.
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