Page 300 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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300 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
reparti di appartenenza alla gestione dei prigionieri di guerra, quando in numero
limitato, altrimenti provvedevano reparti dell’Esercito, alla vigilanza, in definiti-
va, su tutto quanto si muovesse a ridosso del fronte.
Sempre a ridosso del fronte, a “Villa Italia” – come era designata la residenza
del re negli anni del conflitto – prestava servizio, in grigio verde e con il caratte-
ristico elmo ricoperto da una foderina grigia, un contingente di Corazzieri, che
da Roma aveva seguito in guerra Vittorio Emanuele III.
Nel maggio del 1916 fu dunque rivisto l’intero dispositivo, prestando in par-
ticolare l’attenzione alle crescenti esigenze della polizia militare di prima linea,
assegnando a ciascuna Divisione un ulteriore plotone di Carabinieri a piedi, i cui
militari erano poi distaccati dai Comandanti di divisione fino al livello di Reggi-
mento. Anche la catena di dipendenza funzionale a latere di quella gerarchica dai
Comandanti militari fu rivista elevandone il livello, con un ufficiale superiore dei
Carabinieri presso ogni corpo d’armata.
Le Divisioni Carabinieri Reali provvisorie autonome
Il 1° ottobre, per assicurare un migliore e più stabile controllo dei territo-
ri occupati, disimpegnando dall’incombenza i carabinieri al seguito delle Unità
dell’Esercito, fu costituita a Udine una “Divisione provvisoria autonoma Cara-
binieri Reali” territoriale (l’equivalente all’incirca di un Comando Provinciale
odierno), successivamente spostata a Gorizia, con alle dipendenze le Compagnie
di Cormons, Cervignano e Gorizia. La divisione, “autonoma”, non era inquadra-
ta nel restante dispositivo territoriale dell’Arma, ma alle dipendenze dirette del
Comando Supremo.
Il 1° novembre, seguì la costituzione a Vicenza di una 2^ Divisione provvi-
soria autonoma con alle dipendenze le Compagnie di Ala e Fiera di Primiero.
Successivamente, nel 1917, queste divisioni saranno riunite in una Legione au-
tonoma, posta sempre alle dipendenze del Comando Supremo.
L’incremento organico
Il numero dei carabinieri mobilitati era progressivamente crescente, raggiun-
gendo a seguito della rimodulazione del mese di maggio le circa 11.000 unità,
creando serie difficoltà al servizio d’istituto nel resto del territorio nazionale e
alle esigenze del c.d. fronte interno, caratterizzato da manifestazioni e scioperi,
dalla militarizzazione degli operai, dall’impegno dell’Arma per garantire la leva,
la ricerca dei renitenti e dei disertori, la vigilanza degli obiettivi sensibili.
Il decreto luogotenenziale 5 ottobre 1916, n. 1314, stabilì così un significati-
vo incremento organico di ben 2.500 unità nei ruoli degli appuntati e dei carabi-
nieri e di altre 500 unità nei ruoli dei sottufficiali, ovvero un incremento pari ad
oltre il 10% della forza precedente.

