Page 304 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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304 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
che uno dei nostri era caduto sul posto di combattimento, sponta-
neamente e da solo, sotto vivo fuoco, si slanciava a raccoglierne il
cadavere e lo trasportava indietro” (Medaglia d’Argento al Valor
Militare al Car. Guido Ricotti); “…e prese parte ad un assalto alla
baionetta eseguito dal comando stesso con pochi uomini” (Meda-
glia di Bronzo al Valor Militare al Car. Giuseppe Bongiorni); “…
noncurante del pericolo, percorse terreno esposto a violento fuoco
avversario. Ferito ad un braccio…. continuò la sua missione, fin-
ché poté consegnare il piego ad altro carabiniere” (Medaglia di
Bronzo al Valor Militare al Car. Giuseppe Vindigni).
Durante la V battaglia dell’Isonzo, nei pressi di San Martino del Carso (loca-
lità resa famosa dall’omonima poesia di Ungaretti sull’orrore della guerra), sei
carabinieri di offrirono volontari per l’apertura di varchi nei reticolati nemici con
l’uso dei tubi di gelatina esplodenti (tutti Medaglia d’Argento al Valor Militare).
I tre Squadroni Carabinieri, con le poche altre unità di Cavalleria dell’Eserci-
to che non era state appiedate, furono tra le prime truppe a far ingresso a Gorizia
alle luci dell’alba del 9 agosto 1916.
Ed una delle foto più famose della Grande Guerra sul fronte italo-austriaco
ce li mostra mentre, entrati in città, salgono a cavallo la gradinata di un edificio
pubblico.
Altro esempio dell’Arma combattente è costituito dai 173, durante l’intero
arco della guerra, Carabinieri aviatori, per molti dei quali è il 1916 l’anno di
aggregazione al Corpo Aeronautico Militare. Il più conosciuto tra loro è la me-
daglia d’Oro Tenente Ernesto Colonna.
Tanti anche i decorati per azioni di soccorso ai militari feriti sotto i bombar-
damenti avversari e sepolti dalle valanghe del rigido principio di inverno 1916-
1917.
Il contributo contro la Strafexpedition
Per far fronte all’offensiva austriaca, Cadorna rischierò precipitosamente il
Comando Armata di Riserva di Padova, che divenne la 5^ Armata, e provvide
allo spostamento da un fronte all’altro di oltre 400.000 uomini, 75.000 quadru-
pedi e 80.000 veicoli, con uno sforzo logistico immane, complicato dall’esodo in
senso opposto delle popolazioni in fuga, che trovò nell’organizzazione di polizia
militare dei Carabinieri, impegnati nella difficile gestione delle strade e dei col-
legamenti, un fondamentale perno di manovra.
L’amministrazione civile di Gorizia
Il 10 agosto 1916 fece ingresso a Gorizia liberata il Duca d’Aosta, coman-
dante della 3^ Armata, e lo stesso giorno affidò l’amministrazione della città a

