Page 308 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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308           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



             Tripolitania e nel Dodecaneso negli ordinari compiti di servizio e nella difesa
             costiera.
                Anche nella enorme massa delle Forze Armate italiane questo relativamente
             piccolo gruppo, idealmente raccolto attorno alla sua giovane bandiera si fece
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             onore e diede un contributo non secondario alla vittoria .
             La mobilitazione.
                Nel novembre 1914 lo Stato Maggiore chiese al Comando Generale della
             Guardia  di  finanza  se  i  quattordici  battaglioni  destinati  alla  difesa  costiera
             potessero essere impiegati nell’Esercito di campagna .
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                Il Comando Generale,  imprudentemente,  diede  risposta affermativa,  non
             valutando tutte le difficoltà che sarebbero derivate dall’esigenza di approntare ed
             addestrare in brevissimo tempo una così notevole aliquota di personale.
                Da gennaio 1915 iniziò, come per le altre Forze Armate, la mobilitazione
             occulta
                (non si volevano destare sospetti nell’Austria-Ungheria, ancora formalmente
             alleata  dell’Italia  nella  “triplice”)  richiamando  due  classi  di  riservisti.  Fu
             iniziata la formazione dei battaglioni e delle compagnie autonome: 3 battaglioni
             e  2 compagnie autonome  al  centro  di  mobilitazione  di  Bologna;  i  centri  di
             mobilitazione  di Roma, Maddaloni,  Bari e Palermo  avrebbero  inquadrato  3
             battaglioni ciascuno.
                Tuttavia si procedette a rilento e solo dopo la firma del patto di Londra (27
             aprile 1915) le attività di mobilitazione furono intensificate; il 15 ed il 23 maggio
             i reparti furono fatti affluire verso le zone di radunata. Non vi era tempo per una
             sia pur minima attività di addestramento e di amalgama dei battaglioni.
                Il  22  maggio  fu  proclamata  la  mobilitazione  generale  ed  il  personale  in
             servizio doganale alle frontiere fu ritirato e destinato ai “distaccamenti speciali”.

             Il primo anno di guerra.
                   Data la loro natura di guardiani della frontiera i finanzieri furono i primi
             ad operare all’inizio della guerra. Nelle ultime ore del 23 maggio (le ostilità
             dovevano iniziare alle ore zero del 24) due finanzieri, Costantino Carta e Pietro
             Dall’Acqua, sorpresero una pattuglia di guastatori austriaci che tentavano di far
             saltare il ponte di Brazzano sullo Judrio, il fiume che segnava il nostro confine
             orientale del 1866, e li ricacciarono con perdite con un ben concentrato fuoco di




             2  Per una completa descrizione del ruolo della Guardia di finanza nella grande guerra cfr. S.
                Laria, Le Fiamme Gialle d’Italia, II vol., cit.
             3  ASMSGF,  miscellanea, sezione 406 fascicolo n.11, nota del Comando Corpo di S.M.  del
                25.11.1914.
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