Page 352 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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352           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



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             Si tratta del ritrovamento di un fascicolo  che ripercorre, in termini amministra-
             tivi, tutta la carriera di Marconi nell’Esercito nel periodo della Grande Guerra.
             Una sessantina di carte che nel 1937 vennero cedute dalla Direzione Generale
                                          a
             Personale Ufficiali  - Divisione 2  all’Ispettorato dell’Arma del Genio per essere
             conservate «tra i cimeli storici dell’Istituto di cultura dell’arma» . L’idea era
                                                                        47
             dedicare al senatore Marconi una bacheca per raccogliere ed esporre cimeli e
             documenti. Dall’analisi di queste carte si percepisce come l’attività di Marconi
             fosse variegata e colpisce più di tutto la capacità di adattare le sue sperimentazio-
             ni a tutte la forze armate. Sperimenta speciali microfoni per l’intercettazione dei
             fonogrammi nemici nei territori del I Corpo d’Armata per il Comando Generale
             del Genio e nel contempo, luglio 1916, svolge attività su incarico del Ministero
             della Marina e della Direzione Generale d’Aeronautica. L’estrema duttilità dello
             scienziato e il fatto che viaggiasse molto non permettevano ai superiori di avere
             contezza di tutti i suoi spostamenti ed impegni, solo direttamente da lui, secon-
             do quanto si legge sui documenti ufficiali, era «possibile avere esatta notizia
             delle varie incombenze […] affidate e del tempo occorrente per compierle». Fu
             sempre attivo e collaborativo. Il 2 luglio 1916, è la Regia Marina a chiedere al
             Comando Supremo dell’Esercito la presenza di Marconi per la sperimentazio-
             ne di nuovi brevetti relativi ad applicazioni di radiotelegrafia. Sperimentò l’in-
             stallazione di nuovi complessi radiotelegrafici con onde brevissime su dirigibili
             e su navi anche presso la Regia Accademia Navale di Livorno. Tutte attività
             non delegabili che richiedevano sempre la presenza di Marconi in loco. Il 27
             luglio, il tenente Marconi, con  decreto luogotenenziale è promosso capitano
             (Fig. 8 – Proposta di avanzamento a scelta per merito eccezionale per il tenente
                                                                            48
             di complemento Senatore Guglielmo Marconi) per meriti eccezionali , nono-
             stante sia sempre in costante movimento tra le diverse specialità. Il paradosso
             si vive nel 1916 quando ad agosto è richiesto formalmente di accordarsi circa la
             precedenza dei servizi ai quali dovrà essere adibito, e vista la necessità sempre
             cogente della collaborazione del senatore la Direzione Generale di Aeronautica,
             decise di prendere accordi direttamente con lo scienziato evitando lungaggini


                e di Cultura dell’Arma del Genio e la signora Quintiliani addetta all’archivio. E’ doveroso
                ringraziare oltre che gradito anche l’Ufficio Storico dello stato Maggiore della Difesa che
                hanno creduto in questo progetto, mettendo a disposizione expertise e disponibilità affinché
                fosse realizzato.
             46  Un piccolo opuscolo redatto dal colonnello Luigi Lastrico nel 1937 segna il passaggio nella
                custodia della documentazione di Marconi. L. Lastrico, Guglielmo Marconi nell’Esercito, in
                «Bollettino dell’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio», n. 7, dicembre, Roma,
                1937.
             47  ISCAG, Archivio Storico, Cartella Guglielmo Marconi, documento datato 20 agosto 1937.
             48  La notizia è riportata sul Bollettino Ufficiale datato 19 luglio 1916. In appendice è riprodotta
                l’istanza (Fig. 8).
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