Page 350 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 350

350           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



             G. Bardi, 1934). Ricordò sempre, durante le sue conferenze, quelle scoperte. Più
             che i premi e i riconoscimenti, ciò che importa in questa sede sottolineare è il
             fatto che i successi ottenuti sul campo hanno rivelato a Picone le enormi possibi-
             lità del calcolo numerico e fatto maturare in lui l’evoluzione intellettuale che ne
             condizionerà poi il resto della vita. Dopo l’esperienza bellica fondò a Napoli un
             laboratorio di analisi numerica, che nel 1932 venne assorbito dal Consiglio Na-
             zionale delle Ricerche, presieduto in quel momento da Guglielmo Marconi, di-
             venendo Istituto Nazionale per la Applicazioni del Calcolo (INAC). Con questa
             nuova configurazione, il campo di attività andò allargandosi in ambito nazionale
             ed estero interessando numerosi ambienti industriali e tecnici come diversi mini-
             steri, e, di nuovo, le Forze Armate. Nel 1955 fu il primo istituto ad essere dotato
             di calcolatori elettronici e a realizzare un incremento delle capacità risolvendo
             problemi di rilevante interesse per il progresso scientifico, tecnico ed economico.
             L’INAC dal 1975 porta il suo nome.

             Guglielmo Marconi
                Scienziato di fama mondiale, nel 1909 ottenne il premio Nobel per la fisica
             grazie al sistema di comunicazione con la telegrafia senza fili; era considerato,
             uno scienziato dai più, un inventore, dai detrattori, per altro anomalo, consi-
             derando la straordinaria capacità imprenditoriale intorno a cui, tra l’Inghilterra
             e l’Italia, fu creatore molte di quelle che oggi si chiamerebbero start-up. Può
             considerarsi tra coloro che per primi sentirono il richiamo della Patria. Patria che
                                                                            39
             raggiunse in un modo rocambolesco, come racconta Angelo Guerraggio  nel suo
             volume dedicato agli scienziati in trincea. Il 22 maggio 1915 si trovava ancora
             a New York alle prese con una delle numerose cause legali che lo vedevano
             coinvolto per via dei brevetti. Sceglie di imbarcarsi sul piroscafo St. Paul in com-
             pagnia della suffragetta e giornalista Ines Milholland con cui aveva avuto una
                          40
             storia d’amore . Il consolato italiano lo avverte del fatto che i tedeschi, sapendo
             del suo rientro su nave inglese diretta a Liverpool, avrebbe tentato di rapirlo con
             un sottomarino. Si mettono in pratica una serie di procedure atte a garantire la
             sicurezza del passeggero per rendere quanto più possibile anonimo il suo passag-
             gio sulla nave. Marconi, difatti, non compare sulla lista dei passeggeri, vengono
             rimosse le etichette delle valige e qualsiasi segno distintivo viene eliminato dai
             bagagli. Addirittura, pare, che i passeggeri fossero stati costretti a sottoscrivere
             un contratto per cui avrebbero negato la sua presenza a bordo. In Italia Marconi
             arriva sano e salvo ed è nominato, il 10 giugno 1915 Tenente del Genio in ser-

             39  A. GUERRAGGIO, La scienza in trincea. Gli scienziati italiani nella prima guerra mondiale.
                Raffaello Cortina editore, Milano, 2015, p. 131-132.
             40  La  Grande  Guerra  rivoluziona  la  comunità  scientifica.  Il  ruolo  dell’Italia,  in «Scritti  e
                Documenti» vol. XLIX,  Atti  del  convegno  di  Roma,  10-11  dicembre  2014.  Accademia
                Nazionale delle Scienze detta dei XL, Roma, 2015, p. 20-21.
   345   346   347   348   349   350   351   352   353   354   355